Avrebbero nascosto i dati dei contagi da Covid-19, negli ultimi cinque mesi, cresciuti più volte in modo preoccupante, alterando i numeri dei positivi e dei tamponi, per mantenere l’indice sotto i livelli di guardia, e per non fare scattare la zona rossa. Nel mirino della magistratura sono finiti i vertici dell’Assessorato Regionale alla Salute.
I carabinieri del Comando provinciale, e del Nas di Palermo, hanno notificato tre provvedimenti cautelari agli arresti domiciliari, per una dirigente generale della Regione, e due suoi collaboratori, emessi dal Gip del Tribunale di Trapani Caterina Brignone, dietro richiesta della Procura trapanese. Indagato l’assessore Ruggero Razza.
Tutti sono accusati di vari episodi di falso materiale e ideologico, commesso da pubblico ufficiale in atto pubblico.
Ai domiciliari sono andati Maria Letizia Di Liberti, dirigente generale del Dipartimento per le attività sanitarie e Osservatorio epidemiologico, il braccio destro dell’assessore Razza; Salvatore Cusimano, funzionario regionale, ed Emilio Madonia, dipendente di una ditta che gestisce i flussi informatici dell’assessorato.
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