Dopo qualche malcontento iniziale, migliora l’organizzazione del centro vaccinazioni anti-Covid del palacongressi di Agrigento. Nell’area esterna della struttura ci sono gli operatori della Croce Rossa e i volontari di Protezione civile che offrono assistenza. Diversi i cittadini che hanno scritto alla nostra redazione per “dare a Cesare quel che è di Cesare” , così come scrive Aldo Mucci che racconta la sua esperienza: ” L’apparato organizzativo di accettazione del Palacongressi è pronto a ricevere i cittadini. Pochi minuti di fila all’ingresso, il tempo di prendere il numero ticket. Poi il veloce controllo della modulistica. Nella sala registrazione dati, un gruppo di giovani cura l’inserimento dei dati anagrafici, poi l’accesso alla sala controllo medico ed infine le infermiere provvedono alla inoculazione del vaccino. Uscendo dalla saletta, altri giovani addetti alla registrazione della data di richiamo del vaccino, concludono l’iter. Rispettati dunque gli orari fissati. A Milano c’è chi aspetta un messaggio per l’appuntamento da oltre un mese; chi, pur avendolo ricevuto e con una certa età, ha dovuto farsi accompagnare per 200 chilometri tra andata e ritorno. In Campania – racconta ancora Mucci nella sua segnalazione-lo stesso giorno in cui le prenotazioni sono state aperte agli over 70, però, il sistema è andato in tilt così come accaduto in Abruzzo per le persone con più di 80 anni. Al Palacongressi di Agrigento, tutto ha funzionato.Un plauso a tutto il personale, medico, infermieristico, addetti alla ricezione ,guardie giurate. Dare a Cesare quel che è di Cesare”.
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