L’autovettura di proprietà di un 33enne incensurato, bracciante agricolo di Palma di Montechiaro, è stata devastata da un incendio. Dalle prime indagini si segue la pista del dolo, anche se come in altri simili eventi, manca la prova “madre”. Per cui i vigili del fuoco non si sbilanciano, e non trovando elementi da ricondurre con certezza l’episodio ad una matrice dolosa, non scartano la pista dell’autocombustione.
Sulla vicenda, come impone la prassi, l’Autorità giudiziaria ha aperto un’indagine per chiarire ogni cosa. Ad indagare i carabinieri della Stazione di Palma di Montechiaro, coordinati dal Comando Compagnia di Licata. Gli inquirenti mantengono il più stretto riserbo.
Le fiamme hanno aggredito una Fiat Punto, parcheggiata in via Vittorio Bachelet, nell’abitato palmese. La richiesta d’intervento è partita da alcuni residenti della zona intorno alle 4 della notte. A scongiurare il peggio sono stati i vigili del fuoco del distaccamento di Licata.
Completata l’opera di spegnimento i vigili del fuoco e i militati, hanno cercato le tracce per risalire alle cause del rogo. Non sono state rinvenute tracce di liquido infiammabile o bottigliette, né bottigliette con residui di benzina. Si ipotizza la mano criminale di un ignoto piromane, ma in mancanza di certezze resta in piedi la pista del fatto accidentale.
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