Ed il riferimento è all’indignazione morale per il vile gesto del tentativo di incendio del Palazzo di Città. Un’indignazione che appare abbastanza evidente, con tante dichiarazioni di solidarietà pressoché unanime alla Sindaca Anna Alba che rappresenta tutta la cittadinanza. Tra i tanti interventi sui social, il più seguito e condiviso appare quello dell’ex-sindaco avv. Mimmo Russello che, dopo avere espresso la sua vicinanza alla Sindaca, sfida l’on. Giarrusso ad un pubblico dibattito, dato che lo stesso, ancora una volta, gratuitamente e senza conoscenza alcuna del tessuto sociale favarese, ha colto nuovamente l’occasione per denigrare tutta la precedente storia amministrativa di Favara. E così questa Favara, indignata per il vile gesto, sicuramente isolato, deve raccogliere ancora un’ offesa ancora più grave; mentre umiliata, bisogna davvero dire che, specie in questo momento, anela a ben altro. E vuole tornare a sognare. Questo ci sentiamo proprio ed anzitutto di dire ! E l’on. Giarrusso, componente discusso del Movimento 5-Stelle, se riesce a trovare finalmente il coraggio, dovrebbe accettare la sfida del confronto pubblico che gli lancia l’avv. Russello, sulla vera storia ed attuale situazione di Favara. Da parte di chi scrive, invitando a non sollevare inutili e dannosi polveroni, politicamente inqualificabili, con estrema chiarezza, dico di condividere il comunicato dell’ Associazione Culturale Penna Sottile, che condanna, senza se e senza ma, il vile atto commesso ai danni del portone del Municipio, scrivendo tramite il suo presidente prof. Giuseppe Crapanzano: “Favara ha di certo bisogno di tante cose”, e la situazione è sotto gli occhi di tutti, ma sicuramente non ha bisogno “non di questi atti miseri,” squallidi e criminali.
Quanti hanno senso di responsabilità preparino davvero un futuro migliore, fondato non su vaghe e generiche promesse, che poi magari restano tali…ma su punti chiari, precisi ed attuabili….. Favara ha le energie per tirarsi fuori dall’attuale situazione, partendo proprio dalla decisa condanna del gesto, così come sta avvenendo. E contemporaneamente rifiutando interpretazioni malevoli, tendenziose e sicuramente non disinteressate. La Municipalità è patrimonio di tutti, è la Casa Comune. W la democrazia! un futuro diverso e migliore è possibile; le energie non mancano. È il momento di fare ricorso alle più intelligenti capacità critiche ed organizzative, valorizzando anche (e soprattutto) gli errori commessi. Favara merita ben altro. “Ritorniamo a sognare”, ci dice Papa Francesco, nel suo recente volume, dove ci sono anche indicazioni contro il populismo inconcludente, dannoso ed autoritario. FAVARA inoltre deve mettere definitivamente in soffitta quella mentalità becera, sintetizzata bene – (da qualche mente pensante favarese-doc) – nel motto “ciò che è di tutti, è di nessuno, quindi può diventare solo mio”. Un motto che fa pensare anche ad altri detti popolari, forse ancora più comuni non solo a Favara, e non meno forse dannosi, Cioè: “Ciò che è mio, è mio “….”ciò che è di tutti, è di nessuno”.
Diego Acquisto
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