“Abbiamo ricevuto una mail da parte dell’Usmaf (Ufficio di sanita’ marittima, aerea e di frontiera) che ci comunicava l’obbligo di effettuare la quarantena. Siamo rimasti un po’ stupiti, anche per una differenza di trattamento con altri casi. In questo momento l’equipaggio e’ isolato e attendiamo che la situazione si sblocchi”.
Lo ha detto Giorgia Linardi, portavoce di Sea Watch dopo che l’equipaggio della nave tedesca della ong, in seguito al trasferimento di 211 migranti salvati in acque internazionali sulla Moby Zazà , nave destinata alla quarantena che si trovava in rada a Porto Empedocle, e’ stato costretto all’isolamento.
“Sono stati adottati tutti i protocolli di sicurezza nelle operazioni di salvataggio – aggiunge Linardi – ed e’ per questo che non comprendiamo le ragioni del provvedimento che, peraltro, e’ pervenuto solo via email. Attraverso il nostro legale Leonardo Marino stiamo cercando di avviare dei contatti con le autorita’ sanitarie per sbloccare la situazione, magari all’esito dei test sanitari”.
Il trattamento riservato all’equipaggio di Sea Watch differisce da quello di cui ha goduto Mediterranea, la cui mare Jonio aveva fatto sbarcare 67 migranti negli stessi giorni delle operazioni della nave tedesca. L’equipaggio di Mare Jonio, infatti, non ha effettuato la quarantena ed e’ stato ricevuto dopo lo sbarco dal sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna. (AGI)
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