Oggi è il giorno della scelta e Agrigento nella stanza dei bottoni non sembra aver compiuto un passo decisivo verso la permanenza in A2. La società non ha indetto nessuna conferenza stampa e si aspetta di conoscere la decisione presa, ma l’ipotesi riposizionamento in B, che nei giorni scorsi pareva preponderante, prende sempre più consistenza.
La dirigenza ha lavorato alacremente, ma le donazioni dei tifosi, raccolti poco più di 30 mila euro in due settimane, non sembrano aver cambiato i piani. La nomina del nuovo presidente, con l’incarico affidato a Gabriele Moncada, che prende il posto di papà Salvatore, gli incontri con altri sponsor, la richiesta di un rinvio della data di iscrizione, negata dalla Lega, e le varie ipotesi sul futuro non sembravano portare a una conclusione, posticipando la sentenza.
La campagna di donazioni avviata dai tifosi aveva spinto Moncada a temporeggiare, dai sostenitori ci si aspettava una risposta massiccia che purtroppo non è arrivata. Solo una cinquantina le donazioni da 500 euro ciascuna a fronte di un obiettivo fissato per almeno 150mila euro da raccogliere. “Il tempo stringe” – aveva ricordato nei giorni scorsi il direttore sportivo Cristian Mayer, mentre vedeva partire uno dei pezzi più interessanti della passata stagione. Giovanni De Nicolao, ha annunciato di essersi accasato a Varese.
“Ad Agrigento mi sono trovato davvero bene e avrò sempre ricordi e persone speciali. Varese è una piazza ed una società che ha fatto la storia della pallacanestro italiana e per me è una importante occasione per iniziare una carriera in serie A. Ho sposato a pieno il loro progetto e non vedo l’ora di iniziare”. Poi il playmaker ammette: Agrigento mi aveva chiesto di temporeggiare ma occasioni così nella vita non passano spesso e ho cercato di coglierla”.
A far riflettere sono state anche le suggestive parole che il coach Cagnardi ha postato sui social: “Abbiamo il futuro da scrivere, abbiamo dei valori da preservare e da far rivivere, i vostri figli e tutti i giovani di questo territorio hanno bisogno di avere questa realtà, hanno bisogno di inseguire sogni e di capire, toccando con mano, che questi si possono realizzare, la direzione della fatica, dell’onestà, del guadagnarsi ogni singola cosa, difendiamo la serie A”. Ora salvo clamorosi colpi di scena, resettare e ripartire dalla serie B sembra l’ipotesi più concreta.
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