Durante la giornata di giovedì, sul canale YouTube e sul sito istituzionale dell’I.C. “Giuseppe Tomasi” di Palma di Montechiaro è stato pubblicato il video musicale “Oltre la finestra” che è una reinterpretazione del brano del 1964 “The Sound of Silence” di P. Simon e Garfunkel, effettuata dagli studenti dell’Istituto con la collaborazione dei docenti e delle famiglie. Il progetto trae l’ispirazione da un’idea del Dirigente Scolastico, la prof.ssa Laura Carmen Sanfilippo, la quale telefonicamente ci ha fornito dei chiarimenti interpretativi.
Il Dirigente scolastico ci ha raccontato che durante la Giornata nazionale della poesia, gli studenti, attraverso la didattica a distanza- attivata già il giorno successivo all’emanazione del decreto ministeriale della sospensione delle attività scolastiche in loco- hanno approfondito lo studio de “L’infinito” di Giacomo Leopardi. La siepe per il poeta rappresenta un limite che gli impedisce di guardare oltre, ed è quel limite che innesca in lui l’immaginazione rendendogli dolce il naufragar in questo mar. Così è nata l’idea.
‹‹Da mesi tutti noi stiamo vivendo il silenzio come conseguenza dell’isolamento e della reclusione e l’unico modo per comunicare è quello virtuale, che sfrutta lo smartphone come strumento›› – ha affermato il Dirigente. ‹‹Da qui si arriva al parallelismo tra il silenzio che ha avvolto tutte le città del mondo e il “suono del silenzio›› – The sound of silence, appunto. Nella canzone di Simon e Garkfunkel si parla della gente che prega il dio neon. Il neon, che fende l’oscurità con la luce, è come il nostro smartphone. Così come il neon spacca l’oscurità e tocca il suono del silenzio, lo smartphone/ neon illumina la vita degli italiani e del mondo in un momento ottenebrato dall’emergenza sanitaria che amplifica smisuratamente l’incertezza del domani e permette alla gente di parlare senza parlare. Tutti grazie allo smartphone riusciamo a comunicare senza parlare fisicamente con il prossimo.
‹‹Al di là dell’analogia che a mio avviso si instaura tra il significato del testo e il momento che stiamo vivendo, la mia scelta è ricaduta su questo brano- ha aggiunto la Dirigente- anche per l’intenzione di volere affinare il senso estetico musicale degli studenti della Tomasi, stimolandoli a conoscere brani musicali che hanno fatto la storia della musica mondiale elevandosi a punto di riferimento per le generazioni degli anni Sessanta››, quando l’Italia, del resto, si avviava al definitivo decollo economico puntando sulla propria rinascita e inserendosi nello scenario europeo e mondiale dei Paesi industrializzati.
Se la Dirigente ci ha offerto spiegazioni sul come è nata l’idea del progetto, il professore Graziano Mossuto, docente di musica dell’I.C. “G. Tomasi”, invece, ha motivato l’intento di esso, ovvero quello di insegnare ai giovani a usare lo smartphone in modo creativo.
‹‹Oggi- ha precisato Mossuto- l’uso dello smartphone da parte dei giovani nelle scuole è molto discusso perché avviene in maniera inappropriata. Per cui, quando la Dirigente ha condiviso con i docenti di musica la sua idea, ho pensato che fosse l’occasione giusta per fare apprezzare agli studenti l’uso dello smartphone in maniera creativa ed educativa. Ho pensato che avremmo potuto realizzare il primo film scolastico italiano girato interamente con il telefonino e che sarebbe stato un ottimo esempio di didattica a distanza, oltre che una maniera per contribuire a diffondere bellezza. Del resto, non bisogna mai dimenticare che l’italiano ha portato sempre bellezza nel mondo. Noi siamo stati sempre i pionieri della bellezza, grazie alla creatività che abbiamo nel DNA ed è giusto che questo valore sia coltivato nelle giovani generazioni affinché possano trasmetterlo a quelle successive››.
Per ottenere il prodotto finito, è occorso un mese di sacrifici e lavoro. Infatti, dall’ideazione si è passati poi alla progettazione comprendente la sceneggiatura, l’assegnazione delle parti musicali agli studenti; poi sono giunte le fasi della realizzazione, del compositing, della color correction e del montaggio, fasi di cui si è occupato il professore Mossuto. Ciascuno dei docenti ha curato nei minimi dettagli la revisione delle parti strumentali. Dai professori Mauro Aiello a Sergio Bennardo, da Giuseppe Corallo a Myriam Palmisano a Diego Argento, dal professore Roberto Macrì che si è occupato della revisione del pianoforte a Francesco Nicolosi che ha curato quella delle chitarre, mentre il professore Trimarchi ha revisionato i sassofoni, i professori Bruno e Bevilacqua hanno curato la revisione dei clarinetti, e, infine, i docenti Emiliana Lopes e Gucciardi hanno curato i violini. Tutti i professori hanno profuso il proprio impegno e la propria dedizione per la realizzazione di questo straordinario progetto. Tutti, nessuno escluso. Ed è il caso di estendere questo concetto anche agli studenti, perché infatti, tra quelli che suonano uno strumento ce n’è uno diversamente abile il quale è perfettamente integrato con il contesto orchestrale dell’Istituto e come tutti i compagni ha dato prova delle sue straordinarie capacità.
Ma chi sono gli studenti che hanno messo anima, corpo e fiato per dar vita a “Oltre la finestra”? Sonja Scarnà è l’attrice protagonista e la voice, Gaetano Rosso al sassofono, Mara Mancuso e Gabriele Cigna al piano, Giuseppe Pio Petruzzella, Antonio Petruzzella e Pietro Marino al clarinetto, Cristina Lo Sardo e Domenico Clementi al violino, infine, Giuseppe Burgio, Cristel Marino e Felice Calafato alla chitarra.
Una fanciulla si desta all’alba e dà inizio alle azioni quotidiane del risveglio. Intorno è silenzio. Si reca alla finestra da cui si vede un paese dormiente, quieto e deserto, avvolto da un manto taciturno di composta solitudine, consolato dai soli raggi del sole. La sua voce imponente comincia ad intonare le prime strofe di “The sound of silence” che squarciano l’assordante silenzio facendo vibrare magicamente i monumenti della Città del Gattopardo. Maestosamente il suo canto giunge nelle abitazioni, da cui in maniera sommessa, come in una marcia cadenzata giungono uno per volta i suoni del sax, dei clarinetti, del pianoforte, dei violini, che si uniscono con forza in un’unica melodia che spacca il suono del silenzio, la solitudine di mesi di segregazione e di isolamento.
La riuscita del progetto, rispecchia anche la capacità di dialogo tra attori distanti tra loro, uniti da un unico linguaggio, il linguaggio della musica e la capacità di dialogo che in un unico ensemble ha riunito armoniosamente dirigente, docenti, alunni e genitori. Sì, perché se da una parte i docenti, coordinati dal professore Mossuto, sono riusciti a comunicare con gli alunni, dall’altra non meno importante è stato il ruolo svolto dalle famiglie. Queste hanno supportato i propri figli con ogni mezzo a loro disposizione, materiale, morale e intellettivo, non solo aprendo le loro case alla scuola, ma soprattutto aprendosi al dialogo con i docenti; così, seguendo consigli e indicazioni sulla maniera di fare le riprese, hanno facilitato il raggiungimento dell’obiettivo prefissato: la realizzazione di un progetto che ha concretizzato lo step finale di un processo di apprendimento fondato su un nuovo metodo di insegnamento, veicolato attraverso l’uso dello smartphone.
Così l’I.C. “G. Tomasi di Lampedusa” di Palma di Montechiaro ha rotto il silenzio dell’isolamento con il “suono del silenzio” andando oltre la finestra.
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