I coordinatori di Italia Viva provincia di Agrigento, Natalia Re e Vito Ferrantelli, intervengono sul “progetto ai confini della realtà” del ponte di Lampedusa.
Lampedusa è un’isola che rappresenta un gioiello di bellezza archeologica e naturalistica, terra di accoglienza.
E’ stato reso noto il progetto di voler realizzare una bretella che congiunga il porto vecchio con quello nuovo, un ponte che snaturerebbe l’essenza di quel luogo e che dovrebbe essere realizzato in un’area sottoposta a dei vincoli sia paesaggistici che ambientali che archeologici.
Un progetto ai confini della realtà, di cui siamo venuti a conoscenza grazie alla denuncia di Claudio Lombardo, presidente di Mareamico, che ha evidenziato come non solo sia uno spreco di danaro pubblico ma anche un’opera che non servirebbe a molto. Bene, invece, se si pensasse al rafforzamento del molo Favarolo, utilizzando il lato esterno per l’attracco di navi veloci. E’ questa l’idea di Lombardo che noi sposiamo e rilanciamo.
Lampedusa non ha bisogno di tale scempio, Lampedusa ha bisogno di tutele ambientali, di un concreto sostegno alla pesca e non in ultimo al Turismo. E’ notorio che l’emergenza da Covid-19 ha di fatto decimato un settore economico importante per l’isola.
Italia Viva si opporrà alla costruzione di un’opera che lede il paesaggio e che non tiene conto del fatto che i piloni di questo ponte andrebbero ad inficiare un’area archeologica da tutelare.
Lo afferma la coordinatrice di Italia Viva per la provincia di Agrigento, Natalia Re
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