Con la fase 2 si intravede un leggero barlume di speranza e di spirito cristiano. Ma niente tornerà come prima anche nelle chiese almeno fino a quando non finirà l’emergenza del virus.
Via libera alla apertura, anche parziale, delle chiese solo per le preghiere individuali e rispettando le distanze. Le chiese possono rimanere aperte tutte le mattine fino alle 12 a condizione che il parroco o un altro presbitero o un diacono assicurino la presenza a garantire il rispetto delle norme vigenti. I fedeli dovranno raggiungere il luogo di culto più vicino la propria abitazione.
Lo ha deciso l’arcivescovo di Agrigento, Cardinale Montenegro, che illustra nel dettaglio le prescrizioni ricevute dalla segreteria dalla Santa Sede per la nostra Arcidiocesi :
I matrimoni non sono vietati ma non è ammessa la presenza degli invitati ad eccezione dei testimoni.
Sara’ possibile celebrare la messa a porte chiuse e senza concorso di popolo, facendo uso dei mezzi di comunicazione sociale, secondo gli orientamenti vissuti per la Settimana Santa con la presenza di un diacono, un ministro all’altare, un organista, un lettore ed eventualmente due operatori per la trasmissione. Nessun’altra persona può essere ammessa.
Per il battesimo previste alcuni indicazioni : la distanza da genitori e padrini; per le unzioni con l’olio dei catecumeni e il sacro crisma, il ministro indossi guanti; si omettano il segno della croce sulla fronte del bambino. Ammessi alla celebrazione i genitori con il bambino da battezzare ed eventuali altri figli e i padrini. Non sono ammessi parenti.
Per le esequie le regole sono ancora piu’ stringenti : vietati i funerali in chiesa. Il sacerdote può recarsi in forma privata al cimitero, dove può celebrare un breve rito della sepoltura con distanza ai pochi presenti familiari. Sospesi i cortei funebri a piedi.
La celebrazione avvenga in luoghi ampi e areati e non nel confessionale. Anche per le confessioni si rispetti la distanza chiedendo ad altri fedeli presenti in chiesa di allontanarsi per garantire la dovuta riservatezza. Sacerdote e penitente indossino la mascherina protettiva.
Vietata ogni tipo di convocazione e celebrazione comunitaria di carattere liturgico che devozionale. Vi ringrazio, conclude Montenegro per la comprensione. Siamo tutti fiduciosi che, con l’aiuto del Signore, riusciremo a superare questo momento di prova.
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