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Home » dalla città » Coronavirus, l’esperto: sarebbe opportuno chiudere uffici pubblici

Coronavirus, l’esperto: sarebbe opportuno chiudere uffici pubblici

Redazione Di Carmelina Pirrera
17 Marzo 2020
in dalla città
di Adnkronos

di Adnkronos

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Vista l’emergenza chiuderei gli uffici pubblici, sia per garantire l’incolumità dei dipendenti stessi, sia per impedire ai cittadini di raggiungere gli uffici per la risoluzione di problemi che possono aspettare, dinanzi ad un’emergenza che mette a rischio la salute di tutti. Garantirei solo l’apertura con le dovute limitazioni, degli uffici indispensabili per la vita.

A sostenerlo è Carmelina Pirrera. Al tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro abbiamo chiesto un parere sulla sicurezza negli uffici pubblici al tempo del covid-19. Ad Agrigento chiusi al pubblico Tribuale ed Inps, garantiscono servizi via web telefono, mentre rimangono aperti gli uffici del Municipio.  

Ecco la relazione dell’esperta:


A seguito dell’emanazione del Dpcm 9 Marzo prima e del successivo Dpcm  dell’11 Marzo 2020, recanti limitazioni utili ad evitare il diffondersi del Covid-19 è ormai chiaro che diversi luoghi di lavoro pubblici e privati rimangono temporaneamente chiusi.

Ciononostante,  i dipendenti di vari uffici pubblici, ad eccezion fatta per quelli riservati alla didattica, le biblioteche, i luoghi di attrazione, continuano a svolgere la propria attività dalle proprie sedi di lavoro, seppur con limitazioni.

La predilezione dello smart working ad oggi non è da tutti attuata e nonostante la fruizione di vari servizi on line, alcuni uffici rimangono necessariamente aperti al pubblico.

Pur ritenendo utile qualsiasi intervento di sanificazione dei luoghi da parte del datore di lavoro di aziende pubbliche o private, ritengo d’altra parte che lo stesso non è da solo sufficiente, essendo impensabile ritenere un luogo di lavoro “immune” a seguito di un intervento di sanificazione.

Gli uffici sono frequentati infatti, da lavoratori che hanno giornalmente contatti con il mondo esterno, che siano gli stessi familiari, che a loro volta per ragioni inevitabili potrebbero essere a contatto con altri. Dunque un luogo sanificato oggi potrebbe essere contaminato immediatamente domani.

Non essendo possibile la sanificazione continua e non potendo escludere l’eventuale presenza di agenti patogeni, per i luoghi in cui la chiusura non è contemplata, ci si affida al senso civico e al dovere del lavoratore  che in quanto tale deve prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro, sui quali ricadono gli effetti delle sue azioni o omissioni (…) così come recita l’art. 20  del d.Lgs 81/08.

Per quanto sopra esposto non avendo ad oggi casi di Covid-19 nel nostro comune:

Ciascun datore di lavoro deve fornire informazioni ai lavoratori anche mediante opuscoli quali quelli del Ministero della Salute e dell’ISS e affiggerli in punti ben visibili per i luoghi aperti al pubblico.

Dovrebbe organizzare il lavoro in modo da evitare la presenza di più dipendenti in un’unica stanza.

Dovrebbe munire gli spazi immediati all’accesso principale dei luoghi di lavoro e immediatamente all’uscita dei servizi igienici di dispenser disinfettanti al fine di essere utilizzati non solo dai dipendenti in ingresso ma anche dai visitatori occasionali per gli uffici aperti al pubblico.

I lavoratori (impiegati amministrativi, dipendenti di uffici postali e banche etc) ad inizio di ogni turno lavorativo potrebbero disinfettare la  propria postazione di lavoro con metodi semplici ma efficaci. Ricordando che la postazione di lavoro non è fatta solo di scrivania e sedie bensì di computer, mouse, telefoni.

Evitare il contatto diretto delle mani nude con maniglie di porte, finestre, rubinetteria, pulsanti della luce, manopola di scarico dei servizi igienici. Interponendo anche carta a perdere e non necessariamente guanti che oltre all’attuale difficoltà di reperimento, andrebbero poi cambiati e sostituiti.

Monitoraggio della temperatura corporea prima di recarsi sul posto di lavoro e dovuta attenzione ai sintomi che potrebbero confondersi con una banale influenza.

L’elenco non esaustivo vuole essere solo un invito a non abbassare mai la guardia e non cullarsi del fatto che ad oggi nel nostro comune non ci siano casi accertati. Il rispetto di semplici regole in aggiunta ai comportamenti indispensabili anche sul posto di lavoro, potrebbe impedire al nostro attuale nemico di trovare terreno fertile per il suo sviluppo.

conclusioni:

 

Fiduciosa nel buon senso di ognuno.

Carmelina Pirrera – Tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro

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