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Home » Cronaca » Lo tsunami coronavirus stoppa la corsa al palazzo di città

Lo tsunami coronavirus stoppa la corsa al palazzo di città

Redazione Di Domenico Vecchio
13 Marzo 2020
in Cronaca
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Non era mai accaduto che in campagna elettorale, proprio quando si stava entrando nella fase calda, tutto si fermasse. Invece è quello che è accaduto in questo “storico” 2020, che finora ha porta solo il nefasto Coronavirus, è stato solo il caos.

Quando si stavano delineando le vere candidature, gli accordi fra uomini, partiti e movimenti e i candidati cominciavano a giocarsi le loro carte, ecco che tutto è saltato. 

Dei primi cinque candidati iniziali, solo due erano rimasti a marciare a passo fermo e spedito. Altri cominciavano a segnare il passo e altri volevano affacciarsi sulla piazza. 

All’ultimo sprint si vedevano in vantaggio l’uscente Lillo Firetto, ma al momento espressione solo di liste civiche, compresa quella di Enzo Fontana, e Franco Miccichè, che oltre alle sue liste civiche, aveva registrato l’adesione di Davide Lo Presti e di una parte del centrodestra che aveva deciso di non appoggiare Marco Zambuto. Sembrava cosa fatta e si aspettava solo l’ufficializzazione quando tutto si è fermato. Anche Angela Galvano sembrava sul punto di condividere la sua candidatura con Articolo 1, il Movimento Cinque Stelle e col Pd. Ma anche questa si è infranta sul muro del Coronavirus.

Insomma tutto fermo, almeno fino al 3 aprile, come ci conferma Franco Miccichè, unico candidato che ha accettato il nostro invito a commentare l’attuale momento politico:

C’è un tempo per tutto. E questo, purtroppo, è il tempo del silenzio e dell’operosità. 

 L’Italia, e con essa anche Agrigento, non ha mai dovuto affrontare una emergenza di questa portata. Non si riesce a bloccare il contagio ed è per questo che la Presidenza del Consiglio dei Ministri  ha predisposto un piano straordinario di misure restrittive finalizzate a bloccare la diffusione dell’epidemia. In poche parole ci è stato chiesto di fermare tutto e di rimanere a casa. Tutti tranne coloro che devono continuare a svolgere lavori necessari ad assicurare la salute,  la sopravvivenza e la sicurezza dei cittadini.

E io fra questi, essendo medico d’igiene pubblica, sto continuando a svolgere il mio lavoro per continuare ad assicurare un aiuto alla popolazione. 

Forse non molti sanno l’enorme lavoro che c’è dietro all’emergenza Coronavirus.

 Al decreto  della Presidenza del Consiglio dei Ministri, infatti, deve seguire la concretizzazione dei provvedimenti. E in un territorio emarginato come quello nostro, la realizzazione degli interventi è sempre più difficile. Per questo si deve agire di più. Lavorare con turni massacranti e con la necessità di un aiuto  da parte di tutti.  Vedo come stanno silenziosamente lavorando al Dipartimento di Prevenzione dell’Asp 1, diretto dal dott. Vittorio Spoto, con il servizio di epidemiologia diretto dalla dottoressa Girolama Bosco che instancabilmente e con dedizione stanno affrontando tutte le richieste ed emergenze che ricevono e senza sosta lavorano per assicurare la salute della popolazione in questo momento di rischio pandemia.  Naturalmente il tutto avviene con un costante coordinamento fra la Prefettura e le unità sanitarie locali per seguire casi sospetti e provvedere immediatamente a risolvere il problema.

 Dobbiamo anche a questi  professionisti, che non vanno in televisione e non fanno comunicati stampa, la nostra sicurezza e la nostra salute.  Ma dobbiamo aiutarle a non far crescere l’epidemia.  Facciamo tutti  la nostra parte e ascoltiamo il consiglio di stare a casa. E’ un piccolo sacrificio di breve durata. Poi ci sarà il tempo per uscire e ritornare a stare tutti insieme.  Poi penseremo alla vita di tutti i giorni, compresa la campagna elettorale, che questa volta sarà diversa dal passato, anomala. Ma recupereremo anche questo. Gli agrigentini sono un popolo coscienzioso. Sapremo cosa fare nel momento giusto

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