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Home » Favara » Favara – Lutto in Seminario

Favara – Lutto in Seminario

Redazione Di Redazione
31 Gennaio 2020
in Favara, L’angolo di don Diego
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Si tratta dell’ex Seminario Vescovile Minore, adesso da quasi cinquant’anni a questa parte “Casa dell’Accoglienza Papa Giovanni”,  con la gestione della “Comunità Cristiani nel Mondo” e  con  la presenza costante sul posto della Comunità religiosa delle “Discepole del Redentore”.

Ed il lutto riguarda proprio una suora, “discepola del Redentore”, Suor Vincenzina (comunemente però chiamata Zina) Formica, che alla rispettabile età di 96 anni compiuti lo scorso settembre, ha concluso la sua vita, nel pomeriggio di mercoledì scorso  29 gennaio e per la quale nel pomeriggio di  oggi, nella Cappella della Comunità Cristiani nel Mondo,  interna all’ex Seminario,   sono programmati i funerali.

A presiedere la concelebrazione di suffragio  sarà Don Saverio Pititteri, sicuramente con la partecipazione di altri sacerdoti. Dopo la cerimonia religiosa la salma sarà accompagnata a Siculiana per  la tumulazione  nella Cappella cimiteriale  di famiglia.

Nata a Catania il 20 settembre 1923, Suor Zina ha maturato tardi la sua vocazione alla vita religiosa, compiendo l’anno di noviziato nel 1984 e quindi emettendo i voti temporanei l’anno successivo, che ha rinnovato ancora ogni anno nei tre anni successivi, sino alla professione religiosa perpetua nel 1988.

Prima di avviarsi alla vita religiosa, come discepola del Redentore nella Comunità Cristiani nel Mondo, in conseguenza del lavoro del padre impiegato all’Università, è stata in diverse città; oltre che a Catania, ove è nata, è stata  in Calabria, a Firenze, a Palermo, dove, in quest’ultima  città, prima ancora di stabilirsi ad Agrigento, ha incontrato  a Palermo una giovane universitaria agrigentina, quasi coetanea  che frequentava  quell’Università, cioè Margherita Riolo  con cui ha stretto subito un legame spirituale e di amicizia, che si sempre più rafforzato andando avanti sino a questi  ultimi giorni, prima di concludere la sua vitta sulla terra. Tanti i pellegrinaggi, tra cui  quello a S. Giovanni Rotondo per incontrare P. Pio e tante le conversazioni e  le preghiere in comune con l’amica Margherita Riolo, appartenente ad un’antica famiglia di Agrigento e  giovane universitaria intelligente, spiritualmente impegnata, con la direzione spirituale di un  sacerote redentorista di venerata memoria, come Padre Salvatore Giammusso.

E ricordiamo che proprio Madre Margherita Riolo, che lo scorso ottobre ha festeggiato i 100 anni  e che è ancora in più che discrete condizioni di salute, è la  fondatrice principale unitamente ad altre,  della Comunità Religiosa delle Discepole del Redentore.  E per i 100 anni di madre Margherita  è nella memoria di tutti la concelebrazione presieduta dal nostro Pastore, l’arcivescovo-metropolita card. don Franco Montenegro, in un’assemblea affollatissima di  fedeli  appositamente convenuti da diversi paesi della nostra vasta arcidiocesi.

In queste ore   la Cappella del Seminario dove si trova esposta la salma  di Suor Zina è meta di tante visite discrete di persone  che pregano in silenzio e  rendono omaggio alla cara estinta.

Don Saverio Pititteri, giovane sacerdote, che alterna il suo servizio come  responsabile diocesano della Pastorale Sanitaria a quello di Cappellano all’Ospedale S. Giovanni di Dio di Agrigento,  e che cura pure la spiritualità della Comunità religiosa delle Discepole del Redentore, su  Suor Zina dice: “Affidiamo alla tenerezza di Dio Padre l’anima di SUOR ZINA FORMICA, che ha vissuto la sua vita  in grande umiltà, ubbidienza e nascondimento, sempre attenta ai bisogni degli altri. Con dedizione ha vissuto la vita comunitaria a Favara, Agrigento, Monreale, Belpasso,  a Ipogolo in Tanzania,  e pure nella Comunità di Roma, ovunque dando sempre esempio di semplicità,  povertà e carità”.

 Una testimonianza quella di don Saverio, confermata da tanti altri che sottolineano come Suor Zina Formica si mostrasse sempre pronta, con la valigia preparata, per eventuali trasferimenti, dove l’ubbidienza per necessità  di cose anche improvvise  poteva chiamarla.

Insomma davvero una “formichina “ laboriosa  e paziente, dotata anche di piacevole ironia,  che lascia un ottimo  esempio di fede vissuta nella semplicità e sempre in comunione con gli altri, soprattutto con le consorelle  e con la sua grade amica madre Margherita Riolo. Una vita in consonanza con il carisma delle Discepole del redentore che  pone al centro  delle relazioni la “Comunione”, ossia vivere l’unità nella carità per essere portatrici di “pace e gioia” sotto la regalità della Beata Vergine Maria.

Diego Acquisto

 

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