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Home » Editoriali » Antiche ma sempre attuali norme comportamentali per il buon politico

Antiche ma sempre attuali norme comportamentali per il buon politico

Redazione Di Salvatore Pezzino
22 Settembre 2019
in Editoriali, Politica
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L’affollarsi di candidati che sembrano volersi contendere la carica di sindaco di Agrigento ripropone una questione che affiora ogni qual volta ci si trova alla vigilia di una campagna elettorale amministrativa e cioè se il primo cittadino deve essere un politico o un’espressione della società civile e magari un professionista con capacità manageriali.

Forse oggi Agrigento non ha bisogno di un bravo manager, ma di un sindaco politico che accompagni un’esperienza amministrativa con la sensibilità e l’equilibrio con cui vanno affrontati i problemi sociali della città garantendovi cinque anni di relativa pace sociale e prospettive di rinascita culturale ed economica.

Anche se ancora mancano alcuni mesi per capire quali saranno i veri contendenti e gli schieramenti in campo, a coloro i quali si cimenteranno direttamente nell’agone elettorale per occuparsi della cosa pubblica su mandato del popolo può essere utilericordare alcuni consigli di don Luigi Sturzo che, pur datati, sono sempre attuali.

Da questi, si può ricavare una sorta di elenco di norme comportamentali per il buon politico.

E’ primo canone dell’arte politica essere franco e fuggire l’infingimento, promettere poco e mantenere ciò che si è promesso.

Non coprire con la tua autorità le malefatte dei tuoi dipendenti, lascia che la giustizia sia anche per essi rigorosa.

I diritti nascono dai doveri, la giustizia nasce anche da una correlazione fra doveri e diritti.

Non si può collaborare senza aver fiducia. Ma il giorno che riconosci che il tuo collaboratore non è fedele, trova il modo di sbarazzartene al più presto e di non riprenderlo mai più.

Non pensare di essere l’uomo indispensabile, da quel momento farai molti errori. Se sono gli altri a dirtelo, guardati come da nemici, ti porteranno fuori strada.

Chi è troppo attaccato al denaro, non faccia l’uomo politico, né aspiri a posti di governo. L’amore del denaro lo condurrà a mancare gravemente ai propri doveri». Il denaro pubblico sia considerato sacro. Non amministrare con troppa larghezza.

Quando la folla ti applaude pensa che la stessa folla potrà divenire avversa, non inorgoglirti se approvato, né affliggerti se osteggiato. La politica è un servizio per il bene comune.

Rigetta fin dal primo momento che sei al potere ogni proposta che tenda alla inosservanza della legge per un presunto vantaggio politico. Il legame morale che la infrazione della legge esige con altri, colleghi e subordinati, rimane come una catena. I conniventi te ne richiederanno il prezzo. Altre violazioni seguiranno la prima.

Bisogna avere il coraggio di metter fuori dalla porta i parassiti, i ricattatori, i trafficanti. aver cura delle piccole oneste esigenze del singolo cittadino come se fosse un affare importante è buon metodo in politica».

Non é da disdegnare il parere e l’ausilio delle donne savie che si interessano di pubblici affari. Esse vedono le cose da punti di vista concreti che possono sfuggire agli uomini, giova loro l’intuito più che il ragionamento, il sentimento più che l’esperienza. Bisogna però guardarsi dalle ninfe egerie, specie quelle che sono impegnate a voler guidare la politica dai salotti mondani.

Fare ogni sera l’esame di coscienza è buon sistema anche per l’uomo politico, così come è giovevole fare buoni propositi. Se, ciò nonostante, la sera si arriva a mani vuote senza aver mantenuto i buoni propositi della mattina, pensa che ciò accade ai più, e serve a tenerci umili anche se la gloria umana aleggia attorno alla nostra piccola testa.

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