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Home » Altro » Un servitore dello Stato, uno di noi

Un servitore dello Stato, uno di noi

Redazione Di Eva Di Betta
29 Luglio 2019
in Altro
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Quello sgargiante tricolore muto, che avvolge nell’ultimo abbraccio un figlio suo, martire dei nostri giorni, il servitore dello Stato,vice brigadiere Mario Cerciello Rega, barbaramente ucciso nell’adempimento del proprio dovere.
Risorga il sentimento di giustizia, assieme all’anima leggera di questo piccolo grande uomo. Che ha speso il suo ultimo fiato in servizio, finché, con un filo di voce, l’ultimo in petto, s’avvedeva amaramente d’essere stato accoltellato.
La mente mia corre, immagina, quali siano state le pellicole d’esistenza che in un istante gli saranno passate innanzi. La sua famiglia, la sua sposa, i suoi colleghi, il suo essere tutto.
È un attimo, quello in cui la vita scivola via.
E lascia a chi resta la somma pena d’un addio ingiusto e precoce, granelli al vento d’un atroce affanno.
La voce tenue della neosposa, compagna d’intera esistenza, risuona e affonda in cuore a ciascuno.
Non coltellate inferte, ma petali in petto, le parole calde come le lacrime, commosse e commoventi di colei che ti ha camminato accanto Mario, giovane eroe.
Spendersi per la patria, per una manciata necessaria al vivere, quel vivere ipotecato per sorte.
Una spietata roulette, una mano decisa, offuscata da una mente non giudicabile, se non in togate sedi, ha troncato ingiusta mille speranze. Mille traguardi raggiunti, mille altri da perseguire.
Non sorgerà più il sole Mario, nell’ora del commiato un sorriso pallido e deciso per ciò che sei stato, per i gradini saliti nella tua breve e retta esperienza di vita. Che’ Lui t’aspetta.
Il tuo posto già preparato. Scusaci Mario, se tra le righe del pianto affiora la macchia dello scandalo.
Lasciamo che sia il giorno del lutto, dell’affidamento al Padre d’innocente anima, di un ragazzo, lavoratore, sposo, figlio, fervente Cristiano che per mano assassina lascia le sue vesti terrene prematuramente.
La nostra civiltà giuridica s’adombra, s’indigna per un’immagine che desta sconforto e solo amarezza. Bruciano gli occhi e il cuore sanguina. Non è il tempo della polemica, ma della preghiera, del silenzio.
La giustizia farà il suo corso.
Che’ sia rapido ed equo.
Buon viaggio Mario.
EDB

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