AGRIGENTO. Circa trecento persone, sfidando il caldo e rinunciando al mare, hanno partecipato alla manifestazione antirazzista: “Tutti diversi, tutti uguali” partita da Piazza Cavour, per poi percorrere il viale della Vittoria, la via Atenea e concludersi in piazza Pirandello, davanti al municipio.
A seguito dell’emergenza umanitaria, persone e realtà associative, laiche e religiose, si sono impegnate nella costituenda Rete di associazioni e singoli, a carattere antifascista, antirazzista e democratico. Agrigento e la sua provincia sono da tempo territori fortemente toccati dai fenomeni migratori. “Da anni gli sbarchi continuano ed il governo, di fronte a questo fenomeno complesso, impone l’unico divieto alle Ong – hanno detto gli organizzatori – perseguitate per avere adempiuto al loro dovere di soccorso, riconosciuto dalle norme di diritto internazionale. Dai centri di permanenza per i rimpatri arrivano notizie di casi di negazione dei diritti umani fondamentali. Questo governo ha fomentato la paura nei confronti di un nemico esterno. Nessuna risposta ai problemi reali del paese, solo la normalizzazione di un sentimento di odio nei confronti delle minoranze”. La manifestazione si è svolta senza incidenti con lo slogan più volte ripetuto: “Salvare vite umane non è reato”.
L’iniziativa ha avuto una chiara connotazione politica di centro sinistra. “Questo governo ha scatenato una guerra tra poveri fomentando razzismo, misoginia, omofobia, disprezzo per i poveri, a suon di politiche securitarie di difesa dei confini che non garantiscono nessuna reale sicurezza personale e collettiva – hanno ripetuto gli organizzatori. Il decreto Sicurezza-bis è un attentato alla democrazia, viola spudoratamente i principi della Costituzione Italiana e le norme internazionali, strappando di fatto alle persone la loro dignità e la vita. Sappiamo cosa sta succedendo. Non possiamo girarci dall’altra parte. E’ ora di prendere posizione”. La manifestazione dunque ha voluto dare il proprio sostegno delle azioni di soccorso in mare delle Ong e degli atti di resistenza civile operati da attiviste e attivisti, contro il clima di paura nei confronti dello straniero e delle diversità, contro le attuali modalità di gestione del fenomeno migratorio e in difesa dei diritti umani e dei principi democratici garantiti dalla Costituzione.
“Chiediamo la revisione dei Trattati di Dublino – hanno aggiunto i promotori della manifestazione – in favore di una libera circolazione delle persone, la formazione di corridoi umanitari e la costruzione di un sistema di accoglienza che restituisca dignità agli esseri umani. All’emergenza sociale italiana rispondiamo che occorre ritornare umani. Abbiamo chiamato raccolta tutte le persone, reti, associazioni e realtà sociali che si riconoscono nei valori di antifascismo, antirazzismo, umanità e solidarietà e che condividono l’ideale per cui “la diversità è ricchezza”.
All’iniziativa hanno aderito: la rete delle Associazioni e delle Libere e Liberi cittadini di Agrigento e provincia, Fridays For Future Agrigento, Istituto Mediterraneo Studi Internazionali, Tierra Techo Trabajo, Mediamondo – educazione e intercultura, Laici Comboniani Agrigento, Ilcerchioagrigento, SOS Razzismo, Anpi Agrigento, Nyumba Yetu Onlus, Arci Agrigento, Libera, Articolo 49, Agrigento Antifascista, Rum Agrigento. Ma anche la rete Antirazzista Catanese, Borderline Sicilia, Campagna LasCIEntrare, Comitato No MUOS / No Sigonella Catania, il forum Antirazzista di Palermo, Mediterranea Save Humans, Non Una di Meno, Palermo Pride, Stonewall LGBT Siracusa, Cara Italia, Agrigento Antirazzista, Casa Memoria Peppino Impastato, Arci Arcobaleno Racalmuto, Associazione Culturale Peppino Impastato Cinisi, Caltanissetta Antirazzista, San Giuseppe Tomasi onlus, LegaCoop Sicilia Occidentale, Democrazia e Lavoro Cgil, Gruppo 283 di Amnesty International, Ad Maiora, Acuarinto, i sindacati Cgil, Cisl e Uil, la Caritas Diocesana di Agrigento e Actionaid.
Per l’amministrazione comunale di Agrigento era presente l’assessore alle Politiche Sociali, Gerlando Riolo. “Abbiamo aderito a questa iniziativa – dichiara l’assessore Riolo – chiedendo la revisione dei trattati di Dublino in favore di una libera circolazione delle persone, la formazione di corridoi umanitari e la costituzione di un sistema di accoglienza che restituisca dignità agli esseri umani”.
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