Potenziati in Italia i centri di raccolta delle tartarughe marine. Grazie al progetto europeo TartaLife, sono complessivamente 18 le strutture che a vario titolo fanno parte della rete, dai nuovi presidi di primo soccorso ai punti di raccolta e monitoraggio. In cinque anni, cioè dall’inizio del progetto nel 2014, sono state recuperate oltre 1500 tartarughe: curate e rimesse in libertà dopo aver subito traumi o incidenti di vario tipo, come ami, ingestione di plastica che può provocare blocchi intestinali, soffocamento e problemi di galleggiamento, imbrigliamento in corpi estranei che ostacolano il movimento come reti abbandonate, lenze, sacchi di plastica, etc., traumi da collisioni con imbarcazioni. Il progetto TartaLife è finanziato dalla Commissione Europea attraverso il programma Life ed è cofinanziato dal ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali – Direzione Generale Pesca e dalla Regione Marche, con lo scopo di tutelare le tartarughe marine. Il progetto è promosso nelle 15 regioni italiane che si affacciano sul mare; il capofila del progetto è il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) – Istituto di Scienze del Mare di Ancona che coordina le azioni degli altri 6 partner coinvolti, oltre al Consorzio Unimar (Provincia di Agrigento, Ente Parco Nazionale dell’Asinara, Fondazione Cetacea, Area Marina Protetta Isole Egadi, Legambiente, Area Marina Protetta Isole Pelagie). (AdnKronos)
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