CANICATTI’. Il piano finanziario della Tari 2019 è legato al riequilibrio economico del Comune di Canicattì: se non verrà approvato salterà anche la possibilità di chiedere il riequilibrio dei conti. Con questa premessa il dirigente del Comune di Canicattì, ragioniere Antonio Pontillo ha ripresentato all’ufficio di presidenza del Consiglio comunale il piano finanziario della Tari, le tariffe per il servizio di raccolta dei rifiuti da applicare per l’anno in corso, che l’assemblea cittadina aveva bocciato proprio lunedì 25 marzo.
Un pasticcio che adesso deve essere risolto, tant’è che il presidente Alberto Tedesco ha dovuto correre ai ripari e convocare per questa sera la conferenza dei capigruppo consiliari, propedeutica alla convocazione di una seduta del Consiglio comunale che si celebrerà, in via d’urgenza o venerdì 29 marzo di sera oppure sabato 30 marzo. E questo perché incombe la scadenza sull’approvazione del piano di riequilibrio che deve essere perentoriamente approvato dal Consiglio comunale entro il 31 marzo, data che ricorre di domenica. Ecco che il Consiglio arriva con l’acqua alla gola e non avrà altra chance se non quella di approvare il piano di riequilibrio, e di conseguenza le tariffe tari e la Iuc, con vari e connessi, a sacco d’ossa.
Senza cioè avere il tempo di poter approfondire le questioni legate ai documento che approdano in Consiglio. E’ la politica dell’ultim’ora, quella dell’emergenza a cui ci ha abituato questo sindaco, Ettore Di Ventura, la sua giunta e che si riflette sul Consiglio comunale. Un’assemblea che potrebbe determinare le sorti di una città allo sbando e che invece ha respinto la mozione di sfiducia al sindaco.
Che se fosse stata presentata oggi forse avrebbe avuto un esito diverso, viste le ultime defezioni dalla maggioranza del presidente Alberto Tedesco, del capogruppo del Pd in Consiglio comunale, Lillo Muratore, della consigliera Cipollina. E con Angelo Cuva che sta alla finestra in attesa di essere nominato assessore all’Igiene. Il sindaco può contare su una maggioranza – si fa per dire – di 8 consiglieri su 24. Quando era iniziata la sua avventura i consiglieri dalla sua parte erano 14. Una caporetto per il sindaco che ha cambiato 4 giunte ma non ha trovato la quadra.
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