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Home » Lampedusa » Mare Jonio, contestati al comandante favoreggiamento e rifiuto di obbedienza

Mare Jonio, contestati al comandante favoreggiamento e rifiuto di obbedienza

Redazione Di Redazione
20 Marzo 2019
in Lampedusa, evidenza
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Il salvataggio al largo della Libia Mare Jonio, contestati al comandante favoreggiamento e rifiuto di obbedienza Durante la notte la Guardia di Finanza ha notificato il sequestro probatorio della nave, poi convalidato dalla procura di Agrigento che indaga per favoreggiamento all’immigrazione clandestina –

Favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e rifiuto di obbedienza a nave da guerra previsto dall’articolo 1099 del codice della navigazione. Sono questi i reati contestati al comandante Pietro Marrone della nave Mare Jonio, della Ong Mediterranea, dal procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella e dal pubblico ministero Cecilia Baravelli. La Procura ha anche convalidato il sequestro della nave “Mare Jonio” fatto nella tarda serata di ieri dalla Guardia di Finanza.

Ong Mediterranea: faremo ricorso su sequestro nave

“Abbiamo appreso della convalida del sequestro della Mare Jonio. Ovviamente nei prossimi giorni faremo ricorso. Noi non godiamo di nessuna immunità, ma siamo certi di avere operato nel rispetto del diritto e felici di avere portato in salvo 49 persone”. Cosi su Twitter la Ong Mediterranea Saving Humans commenta la decisione della convalida del sequestro della nave.

Sbarcati e identificati i migranti

Sono stati tutti identificati i migranti a bordo della nave che li ha raccolti da un gommone al largo della Libia e che ieri, dopo il sequestro della nave, sono potuti sbarcare a Lampedusa. Sono complessivamente 50 persone, 35 uomini e 15 minori non accompagnati. La maggior parte dei migranti, secondo quanto si apprende da fonti del Viminale, viene dalla Guinea (17, di cui 9minori). A bordo anche persone del Senegal (14, di cui due minori), Nigeria (9), Gambia, (7, di cui due minori), Camerun (2, di cui un minore), Benin (1)

I primi a scendere sono stati i minori, in tutto dodici, tra gli applausi di chi li ha accolti. Lasciando la nave, hanno applaudito anche i migranti, che in coro intonavano “Libertà, libertà”. L’ultimo saluto prima di lasciare l’imbarcazione lo hanno ricevuto da Luca Casarini, capo della missione. Si è conclusa così una giornata carica di tensione. Chiosata da Matteo Salvini con un laconico commento: “Provocazione organizzata da giorni”.

Salvini: si fingono soccorritori ma sono fuorilegge

Il sequestro della nave Jonio “vuol dire che c’è qualcuno che si finge soccorritore e in realtà è un fuorilegge”, dice il ministro dell’Interno Matteo Salvini.

Mediterranea: mai ricevuto ordine di sbarco in Libia

“Non abbiamo mai ricevuto l’ordine di fare sbarcare i migranti soccorsi in Libia, né dai libici né dalle autorità italiane”. Lo dice la portavoce di Mediterranea, Alessandra Sciurba, ricostruendo le fasi del salvataggio dei 49 migranti al largo della Libia da parte dell’equipaggio di Mare Jonio. “Quando siamo arrivati non c’era nessun altro nello specchio di mare – aggiunge Sciurba – La cosiddetta guardia costiera libica è arrivata solo dopo il soccorso”.

Equipaggio convocato in caserma per interrogatori

L’equipaggio di Mare Jonio è stato convocato per gli interrogatori dalla Guardia di finanza di Lampedusa, che conduce le indagini coordinate dalla Procura di Agrigento che ha aperto una inchiesta per favoreggiamento all’immigrazione clandestina al momento contro ignoti. La nave sequestrata è stata affidata in custodia dalle Fiamme gialle allo stesso armatore, Beppe Caccia. “Il sequestro della Finanza è probatorio – spiega Alessandra Sciurba, portavoce di Mediterranea Saving Humans – questo significa che si vuole mettere in sicurezza l’elemento di prova”.

Interrogatori al via

Il procuratore aggiunto Salvatore Vella e il sostituto Cecilia Baravelli hanno iniziato, a Lampedusa gli interrogatori. Verranno sentiti i componenti dell’equipaggio e quanti erano sulla nave della Ong Mediterraneae poi verranno ascoltati anche i 50 migranti – fra cui 15 minori non accompagnati. Entro domani sera la procura dovrà decidere se convalidare il sequestro. Al vaglio degli inquirenti, in particolare, i contenuti delle comunicazioni via radio fra la Guardia di finanza che aveva intimato l’alt, chiedendo di non avvicinarsi al porto di Lampedusa, e il comandante dell’imbarcazione che ha disobbedito, decidendo di proseguire, a suo dire per questioni di sicurezza, per mantenere in assetto la nave in un mare fortemente agitato con onde alte. Verificata anche la ‘catena di comando istituzionale’, dal ministero dell’Interno alle forze dell’ordine intervenute intimando l’arresto

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