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Home » Cronaca » Porto Empedocle, tentato omicidio al porto: chiesti 9 anni di carcere per James Burgio

Porto Empedocle, tentato omicidio al porto: chiesti 9 anni di carcere per James Burgio

Redazione Di Redazione
13 Marzo 2019
in Cronaca, Porto Empedocle
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Il pubblico ministero Alessandra Russo, al termine della requisitoria di questa mattina, ha chiesto la condanna a 9 anni di carcere nei confronti di James Burgio, 26 anni di Porto Empedocle, accusato del tentato omicidio del pescatore Angelo Marino, raggiunto da due colpi di pistola alla coscia in pieno giorno nella zona portuale di Porto Empedocle.

Il sostituto procuratore ha spiegato, nell’ambito della richiesta di condanna davanti al gup del Tribunale di Agrigento Stefano Zammuto, che la volontà di Burgio fosse quella di uccidere. Tesi questa supportata anche da due medici che hanno deposto nel corso dell’odierno procedimento (dott. Iacoponelli e dott. Pinella). Secondo l’accusa l’imputato, che non ha mai dato alcuna spiegazione nel corso della fase di indagine, non è meritevole di alcuna attenuante generica. Secondo l’impianto accusatorio Burgio avrebbe sparato due volte ma la pistola si sarebbe inceppata. Per i medici i colpi ricevuti dal Marino sarebbero potuti essere fatali data la vicinanza all’arteria femorale.

La vicenda risale al 21 luglio scorso quando, poco dopo le 19, vennero esplosi un paio di colpi di arma da fuoco calibro 7.65 che raggiunsero alle gambe il pescatore Angelo Marino. Un secondo tentativo sarebbe stato effettuato nei confronti dell’armatore Volpe che, però, scampò all’attentato a causa di un difetto della pistola che si inceppò.

Il presunto responsabile non si trovò subito ma fu vista da diversi testimoni una Ford C-Max Grigia allontanarsi dal posto dell’attentato. Circostanze queste confermate anche dalle vittime della sparatoria che indicarono quale attentatore James Burgio. Quest’ultimo si presentò dopo qualche giorno spontaneamente in Questura accompagnato dai propri legali e fu arrestato con l’accusa di duplice tentato omicidio dalla Squadra Mobile di Agrigento agli ordini di Giovanni Minardi. 

Tentato omicidio che fu derubricato in lesioni personali gravissime dal Gip del Tribunale di Agrigento Stefano Zammuto. La Procura di Agrigento presentò ricorso al Riesame che fu accolto: “E’ tentato duplice omicidio”.

Il processo, che si celebra con rito abbreviato, riprenderà il prossimo 17 aprile quando a parlare, per le arringhe difensive, saranno i legali Salvatore Pennica e Alfonso Neri che difendono James Burgio. Quest’ultimo, ad inizio mese, è stato raggiunto dalla misura cautelare nell’ambito dell’operazione della Direzione Investigativa Antimafia denominata “Kerkent”.

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