Inquietante faida a Favara tra bande per il controllo del mercato degli stupefacenti e delle armi”. E’ questo uno dei passaggi, non proprio rassicuranti, della relazione che il procuratore capo della Repubblica di Agrigento Luigi Patronaggio ha presentato in occasione dell’inaugurazione del nuovo anno giudiziario davanti al presidente della Corte d’Appello di Palermo Matteo Frasca.
Faida Favara-Liegi, reati contro la pubblica amministrazione, Girgenti Acque, la lotta ed il contrasto all’immigrazione clandestina, le bancarotte fraudolente imponenti. Questo e molto altro è presente nella dettagliata relazione che ha fatto il punto sulle ultime vicende giudiziarie in provincia di Agrigento.
“Occorre segnalare la prosecuzione dell’inquietante faida in corso tra gruppi criminali operanti nel territorio di Favara, sullo sfondo di un traffico di armi e droga tra l’Italia e il Belgio, di cui si è fatto cenno nella relazione dello scorso anno”. Scrive Patronaggio nell’ambito dell’ormai tristemente nota faida.
Dal settembre 2016 fino allo scorso 8 marzo diversi gli episodi di sangue verificatisi tra il Belgio e la provincia di Agrigento: dapprima il ferimento di Maurizio Di Stefano, 41 anni di Favara e l’omicidio (nella stessa azione di sangue) dell’empedoclino Mario Jakelich; neanche un mese più tardi è la volta dell’omicidio di Carmelo Ciffa, 42 enne lavoratore socialmente utile originario di Porto Empedocle, ucciso con diversi colpi di pistola davanti un supermarket di Favara in pieno giorno. La faida si sposta in Belgio. Viene ucciso il ristoratore favarese Mario Sorce con svariati colpi di kalasnikhov e, qualche giorno dopo (questa volta a Favara) stesso modus operandi viene usato contro Carmelo Nicotra, 36 anni di Favara, ferito ma non ucciso.
L’ultimo fatto di sangue avviene l’8 marzo scorso quando in via Diaz, in pieno centro di Favara, viene ucciso con due colpi di pistola Emanuele Ferraro, 41 anni, uno degli indagati per il tentato omicidio Carmelo Nicotra.