Il caos mediatico scoppiato in seguito ai tragici fatti di Genova ha coinvolto ancora una volta la città di Agrigento. Francesco Brunetto, giornalista di FanPage, ha condotto infatti “un’indagine” per le strade di Agrigento raccogliendo opinioni di cittadini che sembrano fornire argomentazioni sterili e disquisizioni pretestuose e superficiali. Ad aprire l’intervista Claudio Lombardo dell’associazione MareAmico che definisce il viadotto Akragas come “pericoloso, brutto e da abbattere” perché, a suo dire, “il ponte è un risarcimento dato dallo stato nel ’66 a seguito della frana che aveva portato alla formazione della frazione di Villaseta. E’ costruito sopra un’importante necropoli paleocristiana ed è un vero obbrobrio. Questo ponte va distrutto per ripristinare quello che vedevano gli antichi greci. Bisogna quindi rendere visitabile la necropoli costruendo vie a raso”. Eppure Lombardo pare non prestar attenzione ad alcuni particolari, di certo non insignificanti, come il costo di un possibile abbattimento e le sue modalità, per non parlare delle centinaia di tonnellate di cumuli da smaltire per i quali l’Ente Parco dovrà autorizzare grandi piste camionabili indispensabili per il trasporto del tutto, o ancora dove si possano costruire le suddette strade a raso o con quali autorizzazioni. Durante il corso dell’intervista, si fa confusione tra i ponti di Genova e Agrigento, qualcuno afferma di non ricostruire “perché sopra le case non si costruisce”. Non emerge dunque il parere di nessun tecnico o ingegnere che possa rappresentare l’altra faccia della medaglia, forse riuscendo finalmente ad argomentare le proprie posizioni in merito ad una questione così estremamente delicata. Nel frattempo i deputati agrigentini non prendono posizione o ripetono stancamente i concetti standard su Genova senza affrontare veramente il problema del ponte Morandi di Agrigento.
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