Buona la seconda.
Dopo la prima riuscitissima edizione del San Vito Camp, venerdi scorso, ultimo giorno di agosto, si è svolta la seconda edizione dell’iniziativa rionale, che anche questa ha registrato un buon successo.
Molti si chiederanno, legittimamente, cos’è e perché nasce il San Vito Camp.
San Vito è un noto quartiere di Agrigento, sviluppatosi nei primi anni del dopoguerra, dove si sono insediati prevalentemente dipendenti statali, che in quegli anni avevano degli stipendi abbastanza buoni e professionisti, per cui per molti agrigentini San Vito era considerato un quartiere “IN”, mentre qualcuno riteneva abbastanza snob i residenti in quella zona.
Un gruppo di burloni Sanvitesi, così hanno deciso di farsi chiamare, prendendo spunto da una delle iniziative probabilmente più snob del pianeta, il Google Camp, tenutosi per due anni consecutivi ad Agrigento, proprio per irridere gli anonimi ricconi arrivati nella valle per l’iniziativa di Google, hanno pensato di replicare a loro modo, indicendo un incontro tra gli abitanti vecchi e nuovi del quartiere agrigentino.
L’iniziativa è una semplice rimpatriata tra persone che si conoscono da decenni ma che, nonostante vivano in città, si incontrano raramente per via degli impegni stressanti che l’orologio della modernità impone.
Tutto si realizza per strada, davanti ad una pizzeria aperta di recente e un minimarket storico aperto negli anni settanta, all’ombra del “Palazzo Picarella” uno dei “grattacieli” della fine degli anni sessanta.
All’iniziativa hanno partecipato un centinaio di persone che si sono intrattenute per un paio d’ore anche grazie alla partecipazione di “Peppe Cali” storico abitante del quartiere ed un intervento estemporaneo dei fratelli Casesa e del Val d’Akragas. L’ anno prossimo si farà la terza edizione? Non si sa, hanno risposto gli organizzatori, l’iniziativa è …
Mario Pardo
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