AGRIGENTO. Boom di contestazioni al polo museale di Agrigento, disagi per i custodi, iter illegittimi nella contrattazione decentrata, precari utilizzati in modo irregolare. I sindacati Cobas-Codir, Sadir, Siad e Ugl segnalano al dipartimento regionale dei Beni culturali tutta una serie di criticità chiedendo una verifica ispettiva e l’annullamento degli atti irregolari.
Gli autonomi ricordano di avere proclamato lo stato di agitazione a livello regionale per costringere l’amministrazione regionale all’adempimento degli obblighi contrattuali e al pagamento del saldo Famp 2017. Per protesta dunque si erano astenuti da ogni partecipazione a contrattazioni per straordinario, plus-orario, del 2018. Ma la dirigente del Polo museale di Agrigento, Lamagna, ha ugualmente espletato la contrattazione “pur in assenza della maggioranza prevista dalle normative vigenti in materia, approvando un atto palesemente illegittimo”. Gli autonomi ricordano che “in assenza di una valida negoziazione con le parti sociali, la materia dell’organizzazione del lavoro è di esclusiva responsabilità del dirigente che rappresenta la pubblica amministrazione”. Dunque l’iter è nullo e va revocato. I sindacati segnalano inoltre che gli Asu “possono essere utilizzati in affiancamento al personale di ruolo e non in sostituzione”.
Tra l’altro, rilevano i sindacati autonomi, “sembrano essersi intensificate le contestazioni in danno dei lavoratori del polo museale, per ipotetiche infrazioni disciplinari e non vorremmo pensare che questo possa essere il risultato, a mo’ di rivalsa, del fatto che il personale custode, non essendo stato messo in condizione di poter derogare al contratto di lavoro, non abbia fornito alcun assenso al superamento del limite dei festivi”. I sindacati chiedono quindi di “revocare qualsiasi atto discendente dall’accordo negoziale invalido, nullo, e di avviare ogni utile iniziativa ivi compreso una verifica ispettiva, per il raffreddamento della vertenza in atto col Polo museale
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