CANICATTI’. Deteneva i suoi cinque cani da caccia, assieme a due furetti, chiusi giorno e notte dentro un garage angusto. Gli animali pare vivessero rinchiuse dentro piccolissime gabbie di ferro tra i loro escrementi e le proprie urine. Il fetore che fuoriusciva dallo stesso garage sarebbe stato insopportabile. Ma non solo. Per evitare di farli abbaiare, l’ex consigliere comunale di Canicattì, Giuseppe Milioti, noto cacciatore, avrebbe fatto indossare a due animali, i collari elettrici che emanano scariche elettriche tutte le volte che l’animale “prova” ad abbaiare.
Le diverse segnalazioni giunte alla sede nazionale del Nucleo Operativo Italiano Tutela Animali Onlus, hanno così fatto scattare il blitz. Lo scorso venerdì infatti, il Presidente dell’associazione Enrico Rizzi, supportato dall’avvocato Alessio Cugini, responsabile dell’ufficio legale dell’associazione, trovandosi in provincia per altra attività sempre legata alla tutela giuridica degli animali, ha deciso di andare a verificare personalmente la situazione.
Giunto sul posto ha pertanto chiesto l’intervento della Polizia Municipale e del Servizio Veterinario dell’ASP di Agrigento, che ha constatato l’evidente stato di sofferenza e maltrattamento degli animali, nonchè l’utilizzo di vari farmaci (vaccini, cortisone, ecc..) senza alcuna prescrizione medico veterinaria.
Giuseppe Milioti, classe 1963, è stato pertanto denunciato a piede libero per il reato di maltrattamento di animali che prevede l’arresto fino a due anni ed una multa fino a 30 mila euro.
Tutti gli animali sono stati sottoposti a sequestro preventivo, comprese le gabbie utilizzate per la loro illecita custodia.
Il Presidente Nazionale del Nucleo Operativo Italiano Tutela Animali Onlus, ha già annunciato l’intenzione di costituirsi parte civile nell’instaurando procedimento penale e di chiedere nelle prossime ore al signor Questore di Agrigento, il ritiro immediato del porto d’armi, uso caccia.
LA REPLICA
Il diretto interessato però smentisce tutto e rilancia: “Sto presentando una querela per diffamazione oltre ad un esposto per violazione di domicilio e abuso di potere – dice Giuseppe Milioti – perché, punto uno io amo i miei cani e non li tratto male o li faccio vivere in condizioni pietose come dice questa fantomatica associazione; punti due sono entrati nella mia proprietà senza averne titolo. E punto terzo voglio capire con quale autorità si arrogano il diritto di ispezionare la mia proprietà, visto che non sono autorizzati a farlo non essendo autorità di pubblica sicurezza”.
Tutte bugie che saranno oggetto di un esposto”. Quanto alle presunte torture, Milioti spiega: “I due cani che avevano il collare non erano assolutamente raggiunti da scariche elettriche. In un caso il collare non era attaccato a nessun generatore, nel secondo caso invece era un collare che rilascia un beep e non è certamente dannoso per i cani. Non sono state trovate bruciature sugli animali”.
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