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Home » L’angolo di don Diego » Magliette rosse per prestare particolare attenzione ai bambini nell’emorragia di umanità

Magliette rosse per prestare particolare attenzione ai bambini nell’emorragia di umanità

10 Luglio 2018
in L’angolo di don Diego
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Particolare attenzione ai bambini nell’emorragia di umanità !  Da Agrigento, Lampedusa, Bari, e  da tante altre città,… dai tanti  campi di formazione sui beni confiscati  alla mafia e consegnati  Libera, l’associazione di don Luigi Ciotti, …associazione  presente   in molti centri e   borghi anche di montagna sino al Gran Paradiso,…. si è vista dovunque  sabato scorso una marea di magliette rosse. E ciò  per concentrare l’attenzione  sui  tanti bambini che in questi anni ed in questi giorni sono morti in mare, le cui salme talvolta sono state   ritrovate sulle spiagge; bambini morti vestiti di rosso,  perché le loro mamme speravano che, in caso di naufragio, il colore rosso potesse più facilmente  richiamare l’attenzione di  possibili soccorritori. La Sicilia e la terra agrigentina in particolare   ha risposto positivamente  all’iniziativa  lanciata da don Luigi Ciotti, da Libera,  Gruppo Abele,  ecc… con il motto significativo “Fermiamo l’emorragia di umanità”, davvero efficace per richiamare le coscienze  e commisurato alla gravità della situazione, che purtroppo si è gradualmente aggravata negli anni.

Per questo le parole forti dal nostro cardinale  don Franco Montenegro a  Lampedusa, che facevano eco al messaggio dirompente ed ancora a più vasto raggio, di Papa Francesco a Bari, nella grande piazza antistante la basilica di San Nicola, davanti ad una immensa folla di oltre cinquantamila  fedeli,  durante l’incontro di preghiera e di riflessione per la pace con i patriarchi del Medio oriente. Un’area questa del Medio Oriente  dove – testualmente ha detto papa Francesco, “da anni, un numero spaventoso di piccoli piange morti violente in famiglia e vede insidiata la terra natia, spesso con l’unica prospettiva di dover fuggire. Questa è la morte della speranza. L’umanità ascolti il grido dei bambini”.

“Basta ai tornaconti di pochi sulla pelle di molti!” ha gridato il Papa, aprendo una finestra sulle cause , che in quella terra e nelle zone adiacenti, da dove tanti sono costretti a scappare, “tanti conflitti sono  fomentati anche da forme di fondamentalismo e di fanatismo che, travestite di pretesti religiosi, hanno in realtà bestemmiato il nome di Dio”.

Insomma sete di dominio, tornaconti personali, fondamentalismo e fanatismo, chissà quale diabolica strategia  alla radice di questa ed altre simili  tragedie,  in zone ricche di storia e di risorse economiche, in cui restano vittime tante, troppe persone e tra queste anche tanti bambini innocenti.

Tanti i “BASTA” gridati dal Papa, che spesso  ha parlato a braccio, trascurando  il foglio scritto, … tanti i  “basta” nella maniera più forte che ha potuto: alle “contrapposizioni ostinate”,  “alla sete di guadagno, che non guarda in faccia a nessuno pur di accaparrare giacimenti di gas e combustibili, senza ritegno per la casa comune e senza scrupoli sul fatto che il mercato dell’energia detti la legge della convivenza tra i popoli!”. E così come tante altre zone , il Medio Oriente, “piange,  soffre e tace, mentre altri lo calpestano in cerca di potere e ricchezze”.

Don Franco a Lampedusa  ha condannato la “falsa prudenza”, l’ingiustizia di un mondo dove “c’è chi sta troppo bene e chi è costretto a cercare nei cassonetti per sfamarsi”.  E per sottolineare la gravità crescente della situazione, ha fornito anche un dato statistico, proprio di quest’anno : “Muore un migrante su sette”, mentre in precedenza, l’anno scorso ne  moriva uno su 38”.

Un dato eloquente che dovrebbe scuotere la coscienza dei nostri governanti come pure dei vari Capi di Stato e Governo  dell’Unione Europea,  eliminando ogni ipocrisia comunque camuffata  per   affrontare finalmente il problema con la serietà che si richiede, senza giocare a scaricabarile. Un gioco a scarica-barile  denunciato anche  don Ciotti, con quella salutare asprezza che gli è propria.

Diego Acquisto

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