LICATA. L’ordinanza di divieto di balneazione firmata dal sindaco Pino Galanti, che impedisce di fare il bagno nel tratto di costa dove insiste il canalone di scolo delle acque bianche, non piace ai titolari di stabilimenti balneari di Mollarella che hanno lamentato il fatto che “in questo modo non si fa altro che creare allarmismo e la gente se ne va altrove – ha detto ieri pomeriggio uno degli addetti alla spiaggia”.
Nonostante il divieto sia esposto con tanto di cartello, però la gente fa lo stesso il bagno. Ieri pomeriggio, complice la prima vera giornata calda estiva, migliaia di persone si sono riversate sulla spiaggia ed hanno fatto il bagno. Non è stato semplice per gli operatori spiegare che l’ordinanza che vieta la balneazione riguarda solo un tratto di mare, quella appunto immediatamente a destra e sinistra del canalone, mentre nella restante parte della baia è possibile farsi un bel bagno rinfrescante.
Molti bagnanti dei paesi vicini, come Campobello e Ravanusa, si sono allarmati ed hanno iniziato a chiedere notizie, ai conoscenti licatesi sul contenuto dell’ordinanza del sindaco. “Per favore fateci lavorare – dice il responsabile di un parcheggio della zona “Caduta”. Il mare è pulito, il bagno si può fare. Chiediamo al sindaco ed alle autorità sanitarie di ripetere i controlli ai campioni d’acqua e revocare l’ordinanza”.
A Licata sono vigenti altri divieti di balneazione su alcuni tratti della costa, per la stagione balneare 2018: per inquinamento, nel tratto di costa 200 metri a destra e 300 metri a sinistra della foce del fiume Salso; all’interno dell’area portuale di Licata, per una lunghezza di 1800 metri, e di 322 metri all’interno di porto Maria Cala del Sole; per immissioni, lungo il fiume Salso per un tratto di 500 metri.
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