PALMA DI MONTECHIARO. Quattro persone sono state iscritte nel registro degli indagati per le ipotesi di reato di favoreggiamento e false dichiarazioni rese ai magistrati nella vicenda del ferimento di Leandro Onolfo, il giovane palmese ricoverato, alcuni giorni fa, all’ospedale San Giacomo d’Altopasso di Licata con un proiettile all’addome.
Tentato omicidio che ha portato all’arresto di Francesco Gueli di 42 anni e Giuseppe Incardona di 52 anni, palmesi anche loro, con l’accusa di tentato omicidio. Onolfo sarebbe rimasto ferito accidentalmente da una pistolettata mentre tentava di dissuadere il cugino, Francesco Gueli di vendicarsi.
Infatti Gueli dopo essere sfuggito poco prima ad un agguato tesogli da Incardona si era armato per rispondere con la stessa moneta. I familiari di Gueli, tra cui Onolfo hanno tentato di disarmarlo ed è partito un colpo. Poi il ricovero in ospedale del 25 enne. Alla base dei due tentati omicidi una banale disputa verbale iniziata all’interno di un bar tra Gueli e Incardona, riguardanti alcuni terreni.
Entrambi i fermati rispondono anche di detenzione e porto illegale di armi e spari nella pubblica via. Nella conferenza stampa della Procura, lo stesso procuratore capo, Luigi Patronaggio aveva lamentato atteggiamenti di omertà. Atteggiamenti ribaditi da dirigente della Squadra Mobile di Agrigento, Giovanni Minardi: “Non siamo, come ufficio, disposti a tollerare questa omertà. Amici e parenti e vicini di casa non hanno visto nulla e non hanno sentito nulla. La devono smettere con questa storia. Saremo molto ostinati a perseguire gli autori del reato, sia coloro che tendono a coprire”. Ora la notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati di altre quattro persone.
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