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Home » Comuni » Pena definitiva per l’ex parlamentare Vincenzo Lo Giudice

Pena definitiva per l’ex parlamentare Vincenzo Lo Giudice

19 Giugno 2018
in Comuni, Canicattì, Cronaca, evidenza
Il deputato regionale siciliano dell' Udc Vincenzo Lo Giudice, in una recente foto. 
29 febbraio 2008 - Lo Giudice, e' condannato a 16 anni ed 8 mesi per associazione mafiosa. La sua campagna elettorale del 1991 fu
scandita dalla colonna sonora del film Il Padrino, cosa che fece
scalpore e diede a Lo Giudice, allora sconosciuto sindaco di
Canicatti', notorieta' nazionale. 
        FRANCO LANNINO  ANSA-CD/ GER

Il deputato regionale siciliano dell' Udc Vincenzo Lo Giudice, in una recente foto. 29 febbraio 2008 - Lo Giudice, e' condannato a 16 anni ed 8 mesi per associazione mafiosa. La sua campagna elettorale del 1991 fu scandita dalla colonna sonora del film Il Padrino, cosa che fece scalpore e diede a Lo Giudice, allora sconosciuto sindaco di Canicatti', notorieta' nazionale. FRANCO LANNINO ANSA-CD/ GER

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Definitiva la pena di 8 mesi di reclusione per l’ex parlamentare Vincenzo Lo Giudice

CANICATTI’. La Cassazione ha rigettato il ricorso della difesa, affidata all’avvocato Enrico Quattrocchi, e ha reso definitiva la pena di otto mesi di reclusione per l’accusa di violazione della sorveglianza speciale nei confronti dell’ex deputato ed assessore regionale e sindaco di Canicattì, Vincenzo Lo Giudice. Personaggio di spicco dell’inchiesta “Alta mafia”, è stato riconosciuto colpevole di avere violato gli obblighi a cui sono sottoposte le persone ritenute “socialmente pericolose”. Il settantottenne, ai primi di luglio del 2013, era tornato libero dopo avere scontato una condanna a dieci anni di reclusione per associazione mafiosa nell’ambito dell’inchiesta che ipotizzava un complesso intreccio affaristico e mafioso in cui l’ex uomo di punta dell’Udc in Sicilia avrebbe avuto un ruolo di primo piano.

Ma doveva attenersi a delle disposizioni in materia di sorveglianza speciale. In occasione dei festeggiamenti per l’ex arciprete di Canicattì che si erano svolti in municipio, Lo Giudice aveva partecipato all’evento ma i poliziotti hanno segnalato la su “presenza” al magistrato di sorveglianza. E’ stato denunciato, processato e adesso condannato in via definitiva.

I giudici lo avevano riconosciuto colpevole di avere fatto parte di Cosa Nostra e in particolare di essere stato un punto di riferimento per la gestione di appalti e denaro pubblico attraverso i suoi incarichi istituzionali. L’operazione, scattata il 29 marzo del 2004, fu un vero e proprio terremoto che coinvolse tre province ed ebbe come epicentro Canicattì.

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