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Home » Comuni » Canicattì, Tre Sorgenti: Due condanne ed una assoluzione 

Canicattì, Tre Sorgenti: Due condanne ed una assoluzione 

14 Giugno 2018
in Comuni, Canicattì, evidenza
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CANICATTI’. La Corte dei Conti d’appello – presidente Giovanni Coppola, giudici componenti: Vincenzo Lo Presti, Tommaso Brancato, Valter Del Rosario (relatore) e Guido Petrigni – ha riformato la sentenza di primo grado emessa nell’ambito del procedimento a carico dell’ex presidente del Consorzio acquedotto “Tre Sorgenti”: Calogero Mattina; di Fabrizio Lo Porto, funzionario temporaneamente preposto all’area amministrativa del Consorzio, e Gaspare Alletto, funzionario preposto al servizio finanziario del Consorzio.

Gaspare Alletto è stato assolto, mentre le somme da pagare al Consorzio per Mattina e Lo Porto sono state rideterminate.

I tre erano finiti sotto la lente d’ingrandimento della Corte dei Conti “per aver contribuito a cagionare – mediante comportamenti caratterizzati da gravi violazioni dei rispettivi obblighi di servizio, da notevole superficialità e da estrema noncuranza per la corretta e oculata gestione delle risorse – ingenti danni finanziari al ‘Consorzio Tre Sorgenti'”. “Indebito conferimento di incarichi”, la sentenza di primo grado Secondo la sentenza della sezione giurisdizionale della Corte dei Conti d’appello per la Regione siciliana, l’ex presidente del “Tre Sorgenti”, Calogero Mattina dovrà pagare al Consorzio – a titolo di risarcimento di singole partite di danno – 129.745,95 euro anziché 153.716,33; mentre Fabrizio Lo Porto dovrà pagare – sempre a titolo di risarcimento di singole partite di danno – 35 mila euro anziché 76.858 euro. La sentenza di primo grado era del 27 luglio del 2016. Il Pm contabile aveva contestato d’aver creato “ingenti danni finanziari al Consorzio ‘Tre Sorgenti’ per effetto di conferimenti di vari incarichi professionali all’avvocato Luigi Restivo Pantalone, avvenuti in maniera caotica e sinanche arbitraria, senz’alcuna ponderata verifica dei requisiti inerenti la necessità, la specificità e l’effettiva utilità dei medesimi e soprattutto senza le doverose valutazioni riguardanti l’effettiva congruità dei compensi attribuiti al legale”. Contrariamente a quanto affermato dal giudice di primo grado, non appaiono giuridicamente illeciti e dannosi gli incarichi conferiti – scrivono i giudici della sezione giurisdizionale della Corte dei Conti d’appello per la Regione siciliana – ad alcuni professionisti e tecnici esterni (consulenti finanziari, geologo e geometra) al Consorzio. Delle indagini si è occupato il nucleo di polizia Tributaria della Guardia di finanza di Agrigento.

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