Nel segno della continuità: sono 5 i sindaci su 14 piccoli Comuni agrigentini chiamati alle urne domenica scorsa che hanno ottenuto la fiducia degli elettori e la riconferma della carica. E nel momento di crisi politica più acuta del centrosinistra c’è un candidato del Pd che viene rieletto nel suo paese con una percentuale record: oltre l’80%. A Sambuca di Sicilia, il paese che nel 2016 ha conquistato il titolo di Borgo dei Borghi, il sindaco uscente Leo Ciaccio, è stato infatti riconfermato a furor di popolo ottenendo un consenso bulgaro. La lista civica “Sambuca prima di tutto”, guidata da Ciaccio, ha superato addirittura il 92% dei voti. A Ravanusa prosegue il lavoro di Carmelo D’Angelo, candidato con la lista civica “Andiamo avanti”, ha totalizzato 2590 voti, pari al 49,11 per cento, battendo: Giuseppe Sortino, Lillo Massimiliano Musso e Renato Speciale del Movimento cinque stelle. Stamattina alle 10 l’insediamento.
Continua il suo lavoro anche Carmelo Panepinto, rieletto sindaco di San Giovanni Gemini. Ieri comizio di ringraziamento e poi i primi atti relativi all’insediamento del nuovo Consiglio comunale. A Joppolo Giancaxio gli elettori hanno rinnovato la fiducia a Giuseppe Angelo Portella. Sono serviti 502 voti al candidato per vincere le elezioni e battuto l’avversario Calogero Abissi. Riconfermato anche Francesco Cacciatore – con 2.365 a Santo Stefano Quisquina. Il suo avversario Salvatore Presti si è fermato a 673 voti, pari al 22,15 per cento. Volti nuovi invece negli altri 9 Comuni. Tranne Alessandria della Rocca dove le elezioni non sono state convalidate perché in presenza di una sola candidata, la professoressa Bubello, non si è raggiunto il quorum degli elettori, tutti gli altri piccoli Comuni hanno un nuovo sindaco. Fasce tricolori che saranno portate da: Franco Badalamenti a Castrofilippo, Marilena Mauceri a Menfi, Alfonso Provvidenza a Grotte, Francesco Matinella a Burgio, Pino Spinelli a Calamonaci, Salvatore Dazzo a Lucca Sicula, Francesco Martorana a Cianciana e Angelo Tirrito a Sant’Angelo Muxaro.
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