AGRIGENTO. Gaetano Agozzino, 70 anni, resta agli arresti domiciliari. E’ quanto ha stabilito il Tribunale del Riesame di Palermo, che ha respinto la richiesta di revoca della misura cautelare nei confronti dell’anziano, accusato, prima, di lesioni personale colpose e poi di omicidio stradale, per la morte del motociclista Leonardo D’Amico, presentata dal suo legale, l’avvocato Salvatore Maurizio Buggea.
Agozzino era stato arrestato dalla polizia lo scorso 9 maggio con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale per avere rimosso le transenne che erano state poste, a presidio della carovana di bici e mezzi di servizio al seguito della tappa agrigentina del Giro d’Italia, e poi aveva investito con la sua Fiat Stilo il motociclista, Leonardo D’Amico, 48 anni, di Sambuca di Sicilia, morto domenica mattina dopo quasi un mese di agonia.
Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Salvatore Vella e dal pm Paola Vetro, vanno avanti anche per comprendere a che titolo il motociclista quarantottenne di Sambuca, di cui ieri è stato celebrato il funerale, avesse il pass per stare dentro il tracciato con la sua Bmw visto che l’organizzazione del Giro ha dichiarato ai pm di non avergli concesso alcun accredito. Agozzino, ragioniere commercialista in pensione, in occasione dell’interrogatorio di convalida davanti al gip Alfonso Malato, ha spiegato di avere perso la testa perché gli addetti dell’Anas gli avevano detto che avrebbe dovuto aspettare molte ore prima di potere rientrare a casa. L’anziano era andato in contrada Maddalusa per fare jogging e, al ritorno, trovò la strada bloccata perchè era in corso la tappa del Giro d’Italia.
Il suo difensore, l’avvocato Salvatore Maurizio Buggea, aveva chiesto l’annullamento dell’arresto sostenendo che non vi fosse alcuna esigenza cautelare e che l’indagato non potesse reiterare il reato. Ma il riesame ha respinto la richiesta.