AGRIGENTO. L’Unione sindacale di base, l’Usb attraverso il rappresentante aziendale Aldo Capitano, ha proposto “opposizione” ed ha chiesto l’annullamento della delibera del commissario dell’Asp, n. 881 del 10.05.2018 sul Conferimento Deleghe di Datore di Lavoro in materia di sicurezza e delibera n. 695 del 19/04/2018 videosorveglianza e rientro a garanzia del controllo della legalità di ogni altra prosecuzione attuativa”.
“Ai sensi e per gli effetti della legge sulla trasparenza degli atti amministrativi, questo sindacato, avanza la richiesta di annullare, con effetto immediato, gli atti deliberativi in oggetto specificati in quanto, si profilano gravissimi errori sulla legalità dei medesimi atti ed espone all’attenzione responsabil; chiede di approfondire in particolare la verifica della esistenza dei riferimenti applicativi di legge, per accertare se l’atto pubblico è giuridicamente viziato per illogicità manifesta , per eccesso di potere, per violazione di legge e dei principi giuridici che costituiscono i motivi d’impugnativa sindacale. “Rifacendosi ad alcuni Illustri autori, l’incompetenza, l’eccesso di potere e la violazione di legge possono essere ricondotti a una diretta o indiretta violazione di una norma .”
Ai fini preventivi , per evitare di incorrere al giudizio presso le sedi opportune giudiziarie, questo sindacato pretende, ai sensi di legge, l’annullabilità di detta delibera in autotutela per la revisione di eventuali illegalità, onde evitare il maggior danno derivante dalla eventuale decisione competente da parte della autorità giudiziaria, che ne potrebbe riconoscere l’invalidità e come possibile altra eventualità, l’atto , potrebbe rientrante nei principi sanzionatori del danno erariale per un acquisto vistosamente molto costoso, dispersivo, ingiustificato economicamente (videosorveglianza) non appropriato e non adeguato alle esigenze per pubblica utilità a difesa dell’integrità psicofisica dei lavoratori, soggetti a rischio di aggressioni e violenze.
L’atto viziato da illegittimità potrà e dovrà essere quindi annullato in autotutela per essere rivisto con le sigle sindacali , al fine di rivedere un piano attuativo a riguardo, ai sensi di legge, a tutela dei lavoratori , e non un atto deliberativo che propone un acquisto e l’istallazione di strumenti , senza la previsione della presenza di operatori specializzati a difesa dell’incolumità dei lavoratori e delle persone.
Le delibere emanate da Codesta Asp, con le quali vengono concesse deleghe da parte del datore di lavoro in materia di sicurezza, non sono confacenti i requisiti previsti all’ art.16 d.lgs n. 81/08 e m. e i. del d.lgs n.106 /2009 e succ.. Le deleghe emanate con delibera di Codesta Asp all’oggetto non hanno efficacia e validità, per le seguenti regole :
- a) il delegato non ha disponibilità per legge di una somma congrua;non ha un’autonomia di spesa necessaria allo svolgimento delle sue funzioni e pertanto non puo’ essere nominato delegato esclusivamente per il trasferimento dei poteri e degli obblighi da parte del datore di lavoro ;
- b) il delegato deve essere prescelto in virtù del possesso di requisiti specifici di professionalità ed esperienza ;
- c) in riferimento al D. Lgs. n. 81 del 2008, occorre precisare che tra gli obblighi del datore di lavoro non delegabili ,sono:
la valutazione dei rischi per la salute e la sicurezza e la redazione del documento previsto dall’art. 28 del D. Lgs. che contiene non soltanto l’analisi valutativa dei rischi, ma più specificatamente l’indicazione delle misure di prevenzione e protezione attuate.
Questa USB chiede anche di indire una conferenza dei servizi con i sindacati RSU e RSA , al fine di espletare una attenta e scrupolosa valutazione del programma per la sicurezza dei luoghi di lavoro mettendo in atto la normativa a riguardo ( il d.lgs 81/80).
Ha fatto scalpore nazionale e sono note le notizie emanate dagli organi di stampa , giornali e tv, riguardo i molteplici atti di aggressione, sempre più violenti, consumati da pazienti e/o da loro congiunti ai danni di dirigenti medici ,paramedici, oltre che amministrativi in servizio. E’ pertanto palese l’assoluta fragilità del sistema di tutela dell’ incolumità fisico/psichica del personale operante presso l’Azienda e per gli utenti e malati , ragion per cui, il ruolo del Direttore Generale, ovvero del legale responsabile, potrebbe configurarsi in un inadempimento ai più elementari obblighi che la legislazione dispone a riguardo, ponendosi dinanzi a situazioni di coinvolgimento civile,penale ed amministrativo oltre che erariale.
L’art. 2087 c.c. obbliga, il datore di lavoro ad adottare le misure prescritte dalla legislazione che ,obbliga di tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro , identificando i soggetti responsabili preposti alla vigilanza applicativa della legislazione in materia e deve prevenire e scongiurare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato, nonché altri connessi alle differenze di genere, età, luogo di lavoro , spesso isolato o ad alto rischio, come anche i CSM e i CTA.
Le stesse modalità di opposizione su descritte valgono per la delibera n. 695 del 19/04/2018 , riguardante la videosorveglianza con telecamere , il cui costo impressionante, di più di due milioni di euro è molto esoso, con precisione in euro 2.732.796,90 , andrebbe posto a serio ed approfondito controllo, riveduto e corretto,da parte di Codesta Amministrazione responsabile, che tra l’altro ha espletato il tutto intorno ad una sola ditta Fastiweb spa. E’ da stare attenti e verificare ulteriormente se vigono eventuali forme di illegalità in merito al punto nove di detta “delibera n. 695 del 19/04/2018 videosorvegianza“ , dove è espressamente enunciato : “ disporre che gli oneri relativi alla realizzazione degli impianti per il biennio 2018/19 pari ad euro 1.820.930,81 oltre ad iva al 22% per complessive euro 2.221.539,59, devono essere importati sullo stato patrimoniale A101020301 “ fabbricati strumentali indisponibili” che sarà impugnato dalle somme introitate dall’alienazione degli immobili di Casteltermini e Licata .
Tale molto esosa impressionante somma , potrebbe invece essere al meglio utilizzata, realizzando un sistema di controllo molto più efficiente, efficace, non dispersivo, non ad un uso per la sola visione dei luoghi senza la previsione di alcun intervento di difesa della incolumità del lavoratore, pertanto non idonea scientificamente a proteggere il lavoratore in una situazione di grande disagio ,di paura, di aggressione e violenza. Invece, l’ integrazione con uomini specialisti, preposti al controllo e alla vigilanza attiva, è senza dubbio una combinazione con l’allerta della videosorveglianza, molto più adeguata ed utile a prevenire e difendere il lavoratore in stato di gravissimo pericolo incombente . Quest’ultima, è una soluzione attiva di difesa dalle aggressioni, dalle violenze anche sessuali , come il caso della dottoressa della guardia medica che ha avuto il coraggio di denunciare il tutto , anche dinanzi un popolo di video ascoltatori durante la trasmissione in una nota televisione nazionale. E non dimentichiamo che una psichiatra dell’Asp, poco tempo addietro, ha subìto una violenta aggressione all’Ospedale di Agrigento nel reparto di psichiatria.
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