AGRIGENTO. Finito il campionato di Eccellenza, è tempo di bilanci per le società agrigentine che hanno militato nel massimo torneo regionale, ma inizia anche la fase più delicata, quella della programmazione. E’ andata male al Kamarat che dopo un anno ha dovuto dire addio al campionato dopo la sconfitta ai play out con il Mussomeli. I giovani del Kamarat ce l’hanno messa tutta per evitare questo epilogo.
Nessun rammarico per mister Renato Maggio: “Io il mio lavoro a Cammarata l’ho fatto alla grande: chiederò domanda di ripescaggio nel caso in cui ci saranno le possibilità in estate. Altrimenti faremo un tranquillo campionato di Promozione in modo da portare avanti il nostro progetto incentrato sui giovani locali che in questa stagione sono cresciuti a vista d’occhio”. Fin qui il retrocesso Kamarat. Si è salvata in Zona Cesarini invece il Pro Favara, che dopo le dimissioni di Gaetano Longo ha avuto una reazione forte che ha portato al raggiungimento dell’obiettivo. E per il futuro, la società sta cercando di trovare nuovi dirigenti pronti ad investire nel calcio. Discorso a parte per le squadre agrigentine più forti del girone A, cioè il Licata ed il Canicattì che hanno chiuso rispettivamente al secondo ed al quinto posto. Con il Licata che è stato sconfitto ed ha dovuto dire addio ai playoff, domenica scorsa dal Dattilo. In casa gialloblù è tempo di fare i conti, a stagione conclusa si tirano le somme. “Il bilancio – dice il presidente Danilo Scimonelli – è positivo, non abbiamo rimpianti. Abbiamo dato tutto, si è lavorato un anno intero per un finale diverso ma il calcio è strano almeno quanto la vita. Avremmo meritato la serie D ma bisogna accettare il verdetto del campo. Analizzeremo con estrema attenzione ogni singolo aspetto della stagione appena archiviata, ci sono tantissime cose buone e da quelle si deve ripartire. Deve ripartire la città, perché il Licata calcio è della città. E’ un onore essere il presidente di un gruppo di uomini veri, di dirigenti amanti del calcio e dei grandi valori che in esso dovrebbero sempre convergere e prevalere. Abbiamo dimostrato di essere una società solida che mantiene fede agli impegni. Un gruppo di lavoro che ha regalato gioie alla piazza. La vittoria della Coppa Italia regionale, il cammino fino ai quarti della fase nazionale, interrotto come tutti sappiamo. Si può arrivare secondi ma avere l’orgoglio dei vincitori”. Per la prossima stagione, dunque, si partirà dagli errori commessi e da una programmazione che potrà portare all’obiettivo che manca d qualche anno in città, cioè la serie D. Dal Licata al Canicattì, che non ha potuto disputare i playoff per la regola dei 10 punti di distanza con la seconda in graduatoria. Proprio all’ultima giornata, dopo la gara col Marsala che ha festeggiato la promozione in serie D al Carlotta Bordonaro, si è dimesso il presidente Sandro Giglia, sostituito nel giro di pochi giorni dall’imprenditore Angelo Licata. La dirigenza si è già riunita ed è alla ricerca di un direttore sportivo (dopo le dimissioni dell’ex Alessandro Avarello) che possa orientare il mercato partendo dall’allenatore che con molta probabilità non sarà Seby Catania.
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