AGRIGENTO. Incidente probatorio con la testimonianza della donna che ha accusato il proprio padre, un netturbino favarese di 50 anni, arrestato dai carabinieri per questa brutta vicenda, di averla ripetutamente violentata, picchiata e minacciata, sottomettendola al proprio volere. La donna ha confermato le accuse nei confronti del padre.
Il procedimento è quello a carico del netturbino cinquantenne finito in carcere il 10 gennaio con l’accusa di avere ripetutamente violentato e picchiato la figlia. L’avvocato Valentina Fiorilli, difensore della presunta vittima, che ha denunciato il padre per violenza sessuale, lesioni e maltrattamenti, aveva chiesto che la donna venisse sentita con le modalità di “audizione protetta” e, infatti, l’incidente probatorio in un primo momento era stato rimandato per predisporlo nelle forme chieste dal legale della donna.
La vittima, assistita da un carabiniere donna e da un’assistente sociale, oltre che dal suo difensore, è stata fatta accomodare in una saletta accanto a quella dell’udienza da dove poteva solo sentire ma non vedere l’aula dove c’erano il giudice Alfonso Malato, il pubblico ministero Alessandra Russo, gli avvocati della difesa Davide Casà e Salvatore Cusumano e alcuni indagati.
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