Siamo alle “Lapazze”, d’altronde….
di Eugenio Cairone
“Ad Agrigento i problemi vengono risolti chiudendo o vietando l’accesso alle strade, un cartello o una transenna e il gioco è fatto”.
“Non è più tollerabile questa modalità di risolvere i problemi che ci assillano con azioni inutili e inadeguate. L’Amministrazione è in confusione e peggio ancora non trova forze o persone politiche che la mettano con le spalle al muro di fronte al fallimento evidente”.
Sono due commenti che precedono tantissimi altri apparsi su Facebook.
A scrivere il primo è stato Luigi Amoroso, mentre il secondo appartiene ad un attento osservatore delle “vergogne” agrigentine, Franco Bruccoleri.
Vergogne agrigentine, appunto, solo vergogne.
Perchè come potrebbe essere definita la “lapazza” che separa la via Atenea con le vie Gallo e Vallicaldi?.
“Lapazza” dal dizionario siciliano è un pezzo di legno che si adatta…..
Ecco, l’Agrigento che si adatta!
Incalza Luigi Amoroso: “Viene lo schifo a girare per le strade, mai vista una città dal centro alle periferie, cosi sporca.
Se non sono in grado di amministrare si dimettano. Monnezza, erba, buche stradali, marciapiedi divelti, uno schifo”.
Ma cosa volete che sia, viene da dire, una “lapazza” di fronte appunto allo schifo generale?
Di fronte all’amianto lasciato da mesi ai bordi di via degli Imperatori e ancora lì sotto il sole, cosa volete che sia una “lapazza” di fronte ai crateri stradali che costano alle casse comunali fior di quattrini per pagare i danni.
Cosa volete che sia, allora, una semplice “lapazza” in mezzo ad un mare di guai?
Suggerire all’Amministrazione di andare via non costa niente.
Ma se il coro di proteste si gonfia forse potrebbe portare a qualche risultato.
Eugenio Cairone
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