“Il Mostro” in scena al Teatro della Posta Vecchia : Introduce la pièce la Dr.ssa Paola Caruso, psicoterapeuta, mentre la regia è di Salvatore Di Salvo, in scena Ida Agnello, Rita Balistreri, Giulia Castro, Antonella Danile, Alessia Di Santo, Zaira Picone, Consilia Quaranta, Giusi Urso ed ancora Claudia Frenda, Federica Piazza, Giacomo Tortorici ed i ballerini di tango Celsa Vetro e Massimiliano Vassallo.“
Sostenitori dell’iniziativa: Amnesty Internazional, Associazione Luce ONLUS, Associazione Culturale Koiné, Associazione Kore ONLUS, Associazione Spazio Reverie, Centro “ad majora”, Centro Antiviolenza e Antistalking “Telefono Aiuto”, Centro Italiano Femminile, Ciak Donna, FIDAPA, Rotary International, Soroptimist International.
“IL MOSTRO” studio teatrale da “Ferite a morte” di Serena Dandini, pubblicato da Rizzoli nel 2013: “Da un ipotetico aldilà, otto donne racconteranno il proprio assassinio per mano di un uomo. “Avevamo il mostro in casa e non ce ne siamo accorti! Era lì che fumava e non ce ne siamo accorti! Guardava la partita e non ce ne siamo accorti! Ma proprio nessuno se n’era accorto!”Lo specchiarsi dei racconti, determinerà nelle protagoniste, la presa di coscienza delle proprie fragilità, delle proprie insicurezze, ma anche dell’unico loro errore: l’aver sottovalutato segnali inequivocabili provenienti da un amore malato, quell’amore che prima le ha sedotte, poi imprigionate ed infine uccise.Ma tra le pieghe dei racconti, un’altra vicenda si sta svolgendo nella realtà teatrale: quella di un’altra giovane donna, vittima anche lei di un amore violento…”
Al teatro Posta Vecchia di Giovanni Moscato ad Agrigento sabato 24 e domenica 25 marzo è andato in scena “Il mostro”, uno spettacolo drammatico che aveva come tema il femminicidio. Sul palcoscenico sono salite otto donne ognuna delle quali raccontava la condizione umiliata e offesa della donna; tutte sono state così brave nell’immedesimarsi nella storia di ciascuna vittima che sia donna che uomo presente nel pubblico si sono commossi perché il dolore, la rabbia e l’incapacità di reagire dinanzi a tale violenza frutto di un amore malato erano altamente trasmessi da aver l’impressione di viverli sulla propria pelle. Ogni due giorni una donna viene uccisa dal suo compagno. Purtroppo sempre più spesso si viene a conoscenza, grazie a testimonianze e mass-media, di episodi di violenza sulle donne, un fenomeno che sembra crescere di anno in anno, e che di conseguenza, ha visto crescere in modo vertiginoso organizzazioni e associazioni che si occupano di prevenire o almeno di aiutare le donne vittime di violenza. In Italia c’è ancora un forte maschilismo e (come dice l’avv.Giulia Bongiorno)ci vuole l’ergastolo per chi uccide una donna,per tutelare le donne nella loro libertà di autodeterminazione: i femminicidi vengono consumati perché gli uomini non sopportano questa libertà e allora incidono ogni giorno cercando di limitarla o eliminarla “levando pezzetti di vita”. La violenza si può prevenire. Spesso le donne sono le prime a non voler denunciare per il bene e la pace della famiglia: ma io dico loro che quella pace non esiste più se c’è violenza, quindi non sottovalutate le prime avvisaglie di violenza, anche di quella psicologica, fatevi forza e denunciate.
Lo spettacolo al Teatro della Posta Vecchia, si conclude con i meritati applausi del pubblico presente che ha particolarmente apprezzato lo spettacolo, riservando grandi applausi ai protagonisti, e con il ringraziamento del giovane regista nostrano dell’Associazione Culturale TeatrAnima Agrigento, “TeatrAnimaLab”, Savatore Di Salvo.
Foto e Testo
Calogero Longo
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