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Home » Cronaca » Agrigentini in trasferta per rubare 30 mila euro ma trovano polizia: arrestati padre e figlio

Agrigentini in trasferta per rubare 30 mila euro ma trovano polizia: arrestati padre e figlio

27 Dicembre 2017
in Cronaca
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Devono rispondere  dell’accusa di tentato furto aggravato, due agrigentini: Gaetano Maggio, 61 anni e Alfoso Maggio, 28 anni. La Squadra Mobile di Ragusa, il giorno di Natale, era stata informata dagli amministratori delegati di un grosso supermercato di Via Anfuso a Ragusa di un tentativo di furto ai danni della cassa continua della loro struttura avvenuto proprio la notte della vigilia.

E’ stato dunque avviato un esame accurato delle immagini di videosorveglianza al fine di comprendere il modus operandi del malvivente, unico, fino a quel momento, catturato dai sistemi di sicurezza.
La notte di Natale, Gaetano Maggio aveva aperto un primo sportello posto a protezione della cassa e poi, nonostante diversi tentativi non era riuscito ad aprire la cassaforte.

La notte tra il 25 ed il 26, alle ore 5.00 circa, la polizia ha notato un’auto mentre effettuava un giro di perlustrazione del supermercato. Dopo pochi secondi il passeggero si è recato di corsa verso la cassa, apriva il primo sportello, inseriva la combinazione e poi ancora con un’altra chiave tentava di aprire lo sportello della cassaforte. Dopo aver aperto la cassaforte prelevava un sacchetto (sigillato dove viene custodito il denaro) e si allontanava velocemente. L’uomo è stato subito circondato mentre è stato catturato poco dopo anche Gaetano Maggio, padre di Alfonso, ovvero di colui che aveva svolto le funzioni di palo.

A casa dei due arrestati, che vivono a San Giovanni Gemini (Agrigento), i poliziotti hanno trovato un laboratorio di chiavi adulterine e alcune micro-videocamere, probabilmente utilizzate per filmare l’inserimento dei codici di sicurezza delle casseforti da parte degli addetti ai prelievi per conto di un’agenzia di vigilanza. Il Sost. Procuratore della Repubblica di turno ha disposto la traduzione in carcere in attesa di giudizio.

 

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