Ancora positiva la terza esperienza di una “Settimana di fraternità” del Card. don Franco Montenegro con i sacerdoti diocesani ed organizzata nei dettagli dal vicario per i ministeri don Leo Argento. Ad accogliere l’invito quest’anno una ventina di sacerdoti delle diverse fasce di età con una lieve diminuzione rispetto ai due anni precedenti. Sacerdoti che si sono gioiosamente ritrovati di prima mattina lunedì scorso 26 giugno in Agrigento per raggiungere assieme in giornata Soraga, uno dei sette Comuni della Val di Fassa, in provincia di Trento.
Una settimana che mentre scriviamo è in pieno svolgimento e che si concluderà sabato prossimo, primo luglio, quando nel pomeriggio, con non poca nostalgia bisognerà intraprendere il viaggio di ritorno per Agrigento ed essere tutti in servizio alle varie Comunità parrocchiali della diocesi per la domenica. Così, dopo le due esperienze, la prima nel Cadore, due anni fa e l’anno scorso nella Valle d’Aosta, quella ancora in corso quest’anno, ha avuto come meta una zona d’Italia pure particolarmente suggestiva come la Val di Fassa, nel cui territorio si trova la Marmolada, detta la “regina delle Dolomiti”, perché è il gruppo montuoso delle Alpi, tra le province di Trento (Trentino-Alto Adige) e Belluno (Veneto), il più alto delle Dolomiti oltre che del Veneto, raggiungendo la quota massima con la Punta Penia di 3.343 metri di altezza.
Una settimana quella in corso pensata ancora come stimolo valido per rinsaldare tra sacerdoti di diversa età vincoli di reciproca stima e amicizia, con comprensibili effetti positivi nella pastorale diocesana. Una settimana con residenza abituale nella zona di Moena-Soraga, in un’altitudine media di oltre 1.200 m. slm, ma, naturalmente, con varie escursioni in località particolarmente ricche di fascino paesaggistico, ad un’altitudine notevolmente superiore, come, per esempio, oltre che nella zona della Marmolada, anche in altri luoghi, per esempio nella confinante provincia veneta di Belluno, in un luogo segnato da una figura di profonda spiritualità, come Canale D’Agordo, il Comune che ha dato i natali ad Albino Luciani, papa per 33 giorni col nome di Giovanni Paolo primo, da tutti affettuosamente ricordato come il “Papa del sorriso”.
E naturalmente non poteva mancare e già abbiamo pure effettuato una visita al Santuario Mariano della Madonna di Pietralba, uno dei principali dell’Alto Adige, collocato ad oltre 1500 metri d’altezza, risalente al 1500, visitato ogni anno da migliaia di devoti; un santuario frequentato a lungo dal Albino Luciani, ed ufficialmente visitato nel 1988 anche da san Giovanni Polo II. Ma impossibile descrivere tutto e basta solo questo per capire la ricchezza umana e spirituale di questi giorni, immagazzinando continuamente bellezza di ogni tipo e qualità. Una riserva di bellezza che potrà sicuramente aiutare cuore e mente anche a guardare con occhio nuovo e rinnovata sensibilità la realtà paesaggistica ed umana della nostra terra agrigentina.
Diego Acquisto
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