L’Italia torna ad incantare i turisti che dimostrano di scegliere sempre di più un soggiorno in ville e dimore di pregio. Molto positivo l’andamento della stagione estiva: oltre 7.200 le settimane prenotate, ritorno massiccio degli ospiti internazionali, ottima la conferma anche degli italiani (14%); 45.000 clienti hanno soggiornato nel 2022 nelle esclusive proprietà di Emma Villas, leader italiano nel settore del vacation rental (ossia affitti brevi di ville e tenute di pregio con piscina privata). Toscana, Umbria e Marche sono le destinazioni più amate, ma molto richieste anche Sicilia ed Emilia Romagna. Dato non trascurabile, il tasso di occupazione in alta stagione si è attestato all’81%. Nel 2021 nelle Marche +30% di turismo in ville di pregio. Nella regione le settimane prenotate in alta stagione (luglio/agosto) sono state il 92% del totale offerto, contro l’88% dello scorso anno, praticamente 9 ville su 10. La regione è al secondo posto per numero di prenotazioni e al terzo posto tra le principali destinazioni scelte dai turisti di tutto il mondo (sul podio con Toscana e Umbria). Chi sceglie le Marche per le proprie vacanze estive lo fa in gruppo di 9-10 persone per singola prenotazione, soggiorna per una settimana e mezza e spende in media circa 4.780€ in totale. A scegliere questa soluzione sono principalmente gli stranieri, che quest’anno hanno registrato un record di prenotazioni. Inglesi (20%) e statunitensi (14%) al primo posto tra i clienti extra UE. Non mancano però nel Bel Paese coloriture europee, con i tedeschi (15%), in pole position. Nella classifica figurano anche gli italiani (14%), che provengono principalmente da Lombardia (42%), Lazio (14%) ed Emilia Romagna (10%). Giammarco Bisogno, fondatore e ceo di Emma Villas da un lato è soddisfatto per l’andamento dell’estate 2022, ma non nasconde motivi di preoccupazioni per l’attuale situazione internazionale: “l’inflazione, e quindi l’aumento del costo della vita, dell’energia, dei carburanti, e anche il rincaro dei voli italiani e internazionali, non fanno bene a nessun settore, in particolare quello del turismo” commenta aggiungendo che “il tema dei costi energetici è cruciale per mantenere la ripresa, forte del boom di turisti stranieri col ritorno di inglesi e americani”. (ANSA).
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