Todo modo”, di Leonardo Sciascia, nella versione teatrale scritta da Matteo Collura, per la regia di Fabrizio Catalano, apre, in prima nazionale assoluta nazionale, sabato 14 ottobre, alle 20:30 (replica domenica , ore 17:30), la stagione di prosa del Teatro Luigi Pirandello.
Con Pino Quartullo e Isabel Russinova (foto), Todo Modo racconta una serie di delitti durante gli esercizi spirituali che, un gruppo di politici, guidati da un potente prete, stanno conducendo in un eremo, come spiega megli, nella note di regia, Fabrizio Catalano: “In Todo modo alcuni tra i più importanti uomini politici, industriali, rappresentanti del clero, riuniti in un luogo misterioso, l’Eremo di Zafer, per praticare gli esercizi spirituali, vengono assassinati da una mano misteriosa. Uno dopo l’altro. Ne nasce un’inchiesta intricatissima, in cui rimangono invischiati il procuratore Scalambri ed un famoso scrittore, capitato per c a s o n e l l ’ E r e m o . Un’inchiesta irta di ostacoli, che rischierebbe di far saltare i meccanismi del potere. Ma, contro lo Scrittore e il Procuratore, dapprima nella dorata e sfavillante hall di questo luogo misterioso, quindi nel marcescente sotterraneo ove troneggia la copia de La tentazione di Sant’Antonio di Rutilio Manetti che aveva ispirato lo stesso Sciascia, si erge non solo il muro di omertà degli ospiti dell’eremo, ma soprattutto la personalità, al tempo stesso terribile ed affascinate, di Don Gaetano. In apparenza, semplicemente un gesuita, che ha organizzato gli esercizi spirituali; in verità, un personaggio assai complesso, un essere astuto, colto, cinico, dotato di un’intelligenza superiore, che appartiene alla genia dei cattivi dei romanzi gotici, o a quella degli antieroi della letteratura russa, dal Grande Inquisitore di Dostoevskij al Demone di Lermontov. Nel corso dello spettacolo, dunque, mentre gli eventi si susseguono a ritmo incalzante, quasi come nei romanzi di Agatha Christie, i protagonisti – uomini con idee e visione del mondo totalmente differenti – si scontrano e si confrontano”.
La riduzione, ricordiamo, è di Matteo Collura, biografo di Sciascia, oltre che suo amico personale, ha lavorato alla versione teatrale tenendo conto di quanto lo scrittore gli confidò relativamente a “Todo modo” e a tutto quanto ruota attorno al complesso romanzo, pubblicato nel 1974, che attraverso una struttura da giallo disegna una metafora politica e religiosa tuttora di grande attualità.
Luigi Mula