C’è un pezzo di Agrigento in questi giorni al Teatro Manzoni di Milano.
Gianfranco Jannuzzo, Gaetano Aronica e Marcella Lattuca, infatti, sono in scena nella ribalta che dal 1873 rappresenta il punto fermo nella vita culturale milanese e italiana.
I tre agrigentini, dopo il successo di Roma, sono in tournée in Lombardia fino al prossimo 12 febbraio, con la commedia “Il padre della sposa”, di Caroline Francke, per la regia di Gianluca Guidi.
Accanto a Jannuzzo una straordinaria Barbara De Rossi ed un cast d’eccezione formato da Martina Difonte, Roberto M.Iannone e Lucandrea Martinelli.
Lo spettacolo, che sta riscuotendo unanimi ed ampi consensi di critica e di pubblico, è prodotto da un altro grande agrigentino: Francesco Bellomo, direttore artistico del Teatro Pirandello di Agrigento, che in questi ultimi tempi non sbaglia un colpo.
Il cast siciliano è davvero in gran forma e l’astro nascente del teatro italiano, Marcella Lattuca, dopo la convincente interpretazione nel “Il Caso Tandoy”, per la regia di Michele Guardì, torna a farsi notare sotto la regia di Gianluca Guidi.
Un poker d’assi! E sugli attori, il giornalista Massimiliano Beneggi, su teatroemusicanews, scrive: “Un Gianfranco Jannuzzo in forma strepitosa. Tanto elegante e impeccabilmente sicuro di sé, quanto tenero, romantico e protettivo al punto da perdere il self control che lo caratterizza”, “Lattuca e Iannone sono eccezionali nei ruoli dei genitori di Ludovico”…. “Gaetano Aronica, capace di far ridere con una lingua italorussa strampalata e tanta mimica facciale da applausi”.
Sebastiano Di Mauro di WebLombardia parla di strepitoso debutto al Teatro Manzoni di Milano e scrive: “L’eclettico attore (Gianfranco Jannuzzo, ndr), tra i più rappresentativi del nostro teatro, era molto atteso a Milano dal suo pubblico e lui ieri sera non lo ha lasciato certo deluso. Fin dalla sua entrata in scena e poi, via via lungo tutto lo spettacolo”… “All’altezza del loro ruolo tutti gli altri attori che affiancano i protagonisti con professionalità e tutti sono padroni della scena: bravi Roberto M. Iannone e Marcella Lattuca, genitori dello sposo, che insieme ai protagonisti si cimentano in una esilarante gag” ….”Ma di particolare valore è la prova attoriale di Gaetano Aronica, che nello spassoso ruolo di Boris, lo stravagante wedding planner, crea momenti di ilarità graditi al pubblico”.
Con il successo de “Il Padre della sposa” possiamo tornare a parlare di “scuola agrigentina”.
Una scuola di teatro che affonda le radici nella classicità greca e si afferma poi con Pirandello e Camilleri. Oggi il fulcro è il teatro Luigi Pirandello.
La storia recente dei nostri “magnifici quattro” ruota, infatti, intorno alla massima istituzione teatrale agrigentina.
Gianfranco Jannuzzo, ricordiamo, oltre ad essere il grande attore che tutti conosciamo è un bravissimo fotografo, autore apprezzato di “Gente Mia”, il libro edito da Medinova. In passato ha anche ricoperto l’incarico di direttore artistico del Pirandello.
Gaetano Aronica, volto noto del cinema e della televisione. Un attore e regista che, diretto da Giuseppe Tornatore, ha raggiunto fama internazionale con Maléna e Baarìa. Ha vestito i panni di Paolo Borsellino e Aldo Moro e, più recentemente, acclamato nel ruolo di Publio Quintilio Varo nella serie TV “Barbari”, prodotta da Netflix.
Il regista inoltre è stato presidente della Fondazione Teatro Pirandello e fondatore della Compagnia dell’omonimo Teatro.
Marcella Lattuca, vera rivelazione nazionale di questa stagione teatrale, in passato è stata diretta da Gaetano Aronica in molteplici produzioni della Fondazione Teatro Pirandello, facendosi sempre notare per il suo originale piglio interpretativo.
Un capitolo a parte merita Francesco Bellomo.
Al noto regista, produttore teatrale e direttore artistico del Pirandello va il plauso per aver donato alla Fondazione l’imponente sipario che raffigura Esseneto in trionfo dopo la vittoria riportata allo stadio di Elea ( l’originale del 1878, opera di Luigi Queriau, è andato distrutto).
Alo stesso Bellomo si deve il merito di aver messo il Teatro Pirandello nelle condizioni di raggiungere un risultato storico e fondamentale: essere stati riconosciuti dal Ministero della Cultura quale ente di produzione teatrale a livello nazionale.
Il cuore di Agrigento, città finalista al titolo di Capitale italiana della Cultura per il 2025, continua, dunque, a battere forte in tutto il Bel Paese, innescando quella scintilla che, siamo certi, porterà la città della Valle dei Templi e il suo territorio a vincere l’ambito e prestigioso titolo.
Luigi Mula
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