SPERIAMO CHE IL PROSSIMO ESECUTIVO NON RIPARTA DA “ZERO” PER REGOLAMENTARE IL GIOCO
Il prossimo Esecutivo, di qualsiasi colore sarà, si ritroverà ad affrontare l’enorme ed importante problematica del fenomeno del gioco e del suo riordino, sperando solo che non riparta da zero per arrivare a concretizzare qualcosa che sia fruibile dal mondo del gioco d’azzardo pubblico. Certamente, ricominciare come se non fosse stato fatto nulla dal Governo uscente sarebbe un errore, poiché passi in avanti ne sono stati fatti tanti ma per arrivare, purtroppo, ad un ”nulla di fatto” come l’accordo sul riordino che non riesce a trovare la sua “esatta collocazione” e non riesce ad essere seguito da un decreto attuativo che metta un punto fermo.
È ovvio che la mancanza di questo decreto metta il tutto in una sorta di bolla, di “legislazione emergenziale”, che non consente di fare degli interventi “ben mirati”, sopratutto certi, che comportino nuove norme che diano sicurezza e tranquillità al settore che pure ne avrebbe un bisogno infinito. L’obbiettivo del Governo uscente è stato quello di ridurre l’offerta del prodotto gioco, come i migliori casino online, per arginare un fenomeno esploso negli ultimi anni, ma le due scadenze della fine dello scorso dicembre e quella futura della fine di aprile 2018 non saranno forse sufficienti a “placare” gli animi di chi non vuole il gioco sul territorio (ed in questo si comprendono anche gli animi agguerriti e ribelli di alcune Regioni).
Questa riduzione dell’offerta portata a termine dal Governo uscente, si è messa in campo sia per la salvaguardia dei territori, per la tutela dei giocatori e per contrastare la criminalità. Poi si è anche imposto che le prossime Awp dovranno essere tutte sottoposte a controllo da remoto: anche gli spazi pubblicitari sono stati ridotti, ma è evidente che in questa direzione bisognerà prendere altre iniziative “più concrete” perché quelle in essere non hanno sortito i risultati che si erano prefissate.
E senza ombra di dubbio serve una legge di riordino complessivo del settore, assolutamente su tutti i giochi. È importantissimo che il prossimo Esecutivo tenga “buone” le iniziative percorse ed in essere e non riparta da zero, altrimenti il “cerchio del riordino del gioco” non si chiuderà mai, viste anche le tante problematiche che il fenomeno comprende in svariati indirizzi: questo deve essere un impegno del futuro Governo al quale si dovranno aggiungere le “proprie nuove normative” che necessitano al gioco per crescere e proporsi in modo nuovo al sociale e per ottenere quell’equilibrio ritenuto da tutti indispensabile, ma che non si è riusciti a raggiungere.
Bisogna, purtroppo, anche fare i conti con altri “fallimenti” relativi ad interventi relativi al mondo del gioco pubblico: la criminalità organizzata “ci si è infilata con tutte le scarpe”, approfittando appunto della poca sinergia tra le istituzioni e la poca riuscita di un riordino delle apparecchiature da intrattenimento. Riordino che sta portando, almeno per il momento, solo al risultato di vedere decimata la rete lecita a tutto favore di quella illegale, meglio organizzata e strutturata (se si può passare queste parole).
E, sopratutto, rete illecita che trova terreno fertile in mezzo ad una confusione totale nella quale sono costrette a vivere le attività ludiche, coperte di concessione rilasciata dallo Stato centrale e che non può che approfittare di questa situazione, sopratutto ora che ci sarà “il cambio della guardia” con i vari “scossoni” che, inevitabilmente, si sentiranno come succede ogni volta che accade un cambio di Governo.