“Quello che occhio non vide mai…” è il titolo dell’ultima opera di Salvatore Bellanca.
Il noto artista aragonese, le cui opere di rifanno all’ Action paiting, corrente artistica diffusa negli anni quaranta e sessanta del Novecento soprattutto negli Stati Uniti d’America, continua a produrre guardando ad “una nuova comprensione della vita”.
E sulla sua ultimissima opera spiega: “ Poiché, essendo l’occhio, uno dei cinque sensi, non può andare oltre il tempo, lo spazio e la materia – afferma Bellanca – quest’opera, emanazione di induzione spirituale, consente, come un portale di accedere al soprannaturale…. E quindi di vedere quello che occhio non vide mai…”.
Salvatore Bellanca è un artista a tutto tondo. La sua produzione artistica, infatti, guarda alla pittura, ma strizza l’occhio anche alla scultura alla pittura. In passato ha anche realizzato uno studio artistico dal titolo “Il Giardino delle Esperidi”, tele e sculture che l’affermato artista ha messo in mostra nella prestigiosa Galleria Espositiva della Scala Reale dell’ex Provincia di Agrigento in occasione dell’evento “I fiori d’acanto – dal mito all’immortalità”.
L’action painting, però, rimane la componente artistica e mantra della sua ispirazione che, come fluido energico, guarisce e consola.
Le sue opere, possiamo affermare, emanano una luce che cattura l’osservatore, declinando in una introspezione psicologica che dialoga con lo spirito stesso dell’uomo. La sua tavolozza ha, infatti, gradazioni infinite; spazia dal rosso, al beige, al verde, all’arancio- giallo con sfumature ambra; mille declinazioni che creano armonie e capolavori di assoluta bellezze, come racconta lo stesso Salvatore Bellanca: “Sono i colori dell’anima, i colori che esprimo il mio carattere la mia spiritualità: il senso della vita stessa. Guardando la moltitudine cromatica delle mie tele, l’occhio non percepisce un colore predominante rispetto agli altri. Si avverte, invece, attraverso i colori, un’esplosione di gioia e di forza di vivere. Il mio obiettivo è quello di creare emozioni attraverso la luce delle tele e condividere queste suggestioni con gli altri”.
Salvatore Bellanca esprime dunque il concetto caro ai sofisti, ciò che è bello non può non essere buono e ciò che è buono è necessariamente bello: Kalos Kai agathos.
Nel suo laboratorio -museo , che si trova in via Elia Rotolo, nel cuore del centro storico di Aragona, l’artista ha anche allestito un’ interessante mostra permanente che è un tripudio di colori ed emozioni. L’atelier è stato anche scelto dalla Delegazione FAI – Fondo Ambiente Italiano di Agrigento in occasione della manifestazione nazionale Giornate Fai D’Autunno.