Dalla Capitale alla città dei Templi per vivere e lavorare.
di Domenico Vecchio.
Ogni dieci minuti, giorno e notte compresi, un giovane emigra dalla Sicilia, dal sud, verso il Nord. Secondo una stima di dati Istat e Svimez sono infatti 134 mila le persone che ogni anno lasciano il Meridione, di questi la metà rientra nella cosiddetta fascia ‘giovani’, cioè ha meno di 30 anni. L’isola, sull’intera popolazione italiana emigrata, conta da sola il 14,5 per cento delle partenze e conquista il triste primato di prima regione per emigrazione. Sono risorse sottratte al sud, e spesso formate in Sicilia. Dei giovani, un terzo è laureato. Ma lo smart working e la voglia di ricominciare sta cambiando questa dinamica. E’ il caso di Marco Gallo. Agrigentino, 32anni, ha lasciato Agrigento dopo il diploma per andare a studiare Regia e Televisione a Cinecitta’. Dopo 13 anni di vita nella capitale ha deciso di tornare ad Agrigento, qui adesso vive e lavora.
Ha cambiato idea?
Dopo il lockdown ho capito che la vita che stavo facendo a Roma non era quella che avevo sognato. Ho capito che quello che facevo o potevo fare nella capitale posso farlo anche qui.
Di cosa ti occupavi?
A Roma ho fatto tanta esperienza con i video musicali. Ho lavorato ed incontrato attori importanti, premi Oscar, mi sono occupato di curare le produzioni video di società sportive. Ma la vita era complicata, per fare una ripresa di un minuto e mezzo spesso andava via mezza giornata tra file interminabili nel traffico e distanze da coprire.
Dopo cosa è successo?
E’ arrivata la pandemia, la vita si è complicata ulteriormente. Ho avuto tempo di riflettere, di capire che non aveva più senso rimanere chiuso in casa in una grande città quando quello che potevo fare a Roma posso farlo anche qui ma con una migliore qualità della vita.
Cosa si può fare ad Agrigento?
Questa città ha potenzialità nascoste. Il nostro motore è il turismo non c’è dubbio. E per farlo bene serve la promozione. Il mondo della comunicazione è cambiato, oggi tutte le aziende hanno bisogno di comunicare con dei video messaggi. Nel campo della cultura, del turismo e dello sport, il lavoro non manca e in molti possono inventarselo.
Ti mancava il mare?
Ovviamente, ma non solo. Quando vivevo fuori e tornavo per la vacanza realizzavo dei video per promuovere le nostre spiagge. Nessuno me lo chiedeva ma lo facevo perchè amo questa terra. Oggi tutto questo è anche un lavoro. Posso mescolare passione a professionalità.
Perchè?
Qui ho realizzato alcuni progetti ambiziosi come il Festival del cinema nella Valle dei Templi. E’ stato un successo, il mio sogno era allestire un redcarpet lungo la via Sacra, ci sono riuscito, e il progetto continua.
Anche dopo la pandemia?
Sicuramente, ormai nel mio futuro c’è Agrigento, la Sicilia e spero di rimanere a lungo. Dobbiamo solo comprendere che qui si può investire e migliorare. Io ci credo.
Marco Gallo, 32enne agrigentino, Filmmaker dal 2009, studia Regia e Televisione a Cinecitta’ dal 2007 al 2009. Ha realizzato, tra gli altri, tre documentari: 1768 Giorni, raccontando la vita dell’ex presidente alla Regione Sicilia Totò Cuffaro, Rossotrevi, con la partecipazione di Vittorio Sgarbi, Maurizio Costanzo, Maurizio Battista, Cesara Buonamici, Oliviero Toscani e Carmelo Sardo. Ed infine A1 passo da te, finalista al Fictv2018, il più importante Festival di Cinema e Sport al mondo. Attualmente è il direttore artistico del SicilyFarm Film Festival e il videomaker della Fortitudo Agrigento.
Se avete una storia da raccontare, non siete mai partiti e avete deciso di vivere qui o se qui siete tornati dopo un’esperienza altrove, contattateci su whatsapp, saremo felici di raccontarlo. Leggia anche: Dal centro di Milano al centro di Agrigento, l’emigrazione al contrario