Aveva chiesto ed ottenuto un finanziamento di 2.000 euro, poi ha pensato che quei soldi gli fossero stati sottratti da un uomo, che aveva fatto da intermediario. Per quest’ultimo, da lì in avanti, è stato un susseguirsi di minacce di morte, aggressioni, e una persecuzione, che non ha risparmiato la moglie, e altri suoi familiari. In un’occasione, addirittura, la presunta vittima è stata colpita alla testa con una bottiglia di vetro, contenente pomodoro, afferrata in uno scaffale di un supermercato.
Protagonista un cinquantottenne empedoclino, Alfonso Vellenti, rinviato a giudizio dal Gup del Tribunale di Agrigento, Alessandra Vella. E’ accusato di tentata estorsione, lesioni aggravate e porto ingiustificato di arma atta a offendere. Accolta la richiesta del pubblico ministero Gianluca Caputo. L’imputato, che ha nominato come difensore l’avvocato Fabio Inglima Modica, comparirà il prossimo 12 maggio, davanti al tribunale collegiale di Agrigento, per l’inizio del dibattimento.
Vellenti, secondo l’accusa, attraverso un intermediario finanziario, aveva ottenuto un prestito, e all’atto del bonifico, avrebbe preteso la restituzione di 2.000 euro che, invece, la banca aveva trattenuto per saldare un precedente prestito. L’intermediario, un quarantenne di Porto Empedocle, sarebbe, quindi, finito nel mirino dell’uomo e preso di mira in numerose circostanze.
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