Dichiarazione di Massimo Lupo sulla situazione cinematografica ad Agrigento e le prospettive per il futuro.
Massimo Lupo, figura iconica nel panorama cinematografico agrigentino, parla della riapertura del cinema Astor, sottolineando l’importanza della sua presenza storica nella città. Lamenta la presenza di operatori culturali che, secondo lui, offrono esperienze cinematografiche di bassa qualità. Fa un bilancio del 2023, descrivendo una stagione altalenante e esprime preoccupazione per la mancanza di eventi cinematografici che possano coinvolgere un pubblico più ampio nel 2024.
Massimo Lupo è un nome iconico legato al cinema agrigentino: proprietario del multisala Ciak, Concordia e dell’Astor. Proprio quest’ultimo riaprirà i battenti.
“Attualmente la città di Agrigento non ha la necessità di avere il quarto schermo – ci racconta – ma non si può fare a meno di una struttura storica com l’Astor, che ha superato tante crisi, compresa la pandemia. Nasce del 1968, è la memoria storica dei cinema. Rinascerà e faremo felice una città e per Agrigento Capitale della Cultura, faremo la nostra parte.“
Ai nostri microfoni anche uno sfogo: “ Io ad oggi posso dire che l’unica realtà che fa cinema ad Agrigento siamo noi e l’associazione culturale John Belushi, altri spacciandosi per operatori culturali vendono cinema con schermi da un metro per un metro con casse che non sono altro che un semplice karaoke e hanno successo, di questo mi rammarico. Quando parliamo di cinema parliamo di cinema al cinematografo, fatto come si deve e con investimenti seri, al Palacongressi è una forzatura”.
Massimo Lupo, poi, fa un bilancio del 2023 e parla di prospettive: “Quella dello scorso anno è stata una stagione con alti e bassi. E’ partita male – dice- per poi recuperare in estate. Per il 2024 , ho assistito alle giornate internazionali del cinema e personalmente non ho visto, fino adesso, una grande stagione cinematografica. Siamo in calo rispetto all’inizio del 2023 ma ci sono le condizioni per poter recuperare. Mancano gli eventi cinematografici che sono quelli in grado di coinvolgere un pubblico molto più vasto.”
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