Nei giorni scorsi il Riesame aveva accolto anche il ricorso a carico di Marcello Asciutto, funzionario del Dipartimento regionale all’Energia, sottoposto all’obbligo di dimora a Monreale, perché accusato di corruzione. l’avvocato Vincenzo Lo Re, in quella circostanza, ha sostenuto che i movimenti economici contestati dalla Procura, in particolare investimenti in due società intestate al figlio di Asciutto, non nasconderebbero alcuna tangente e sarebbero regolari.
Secondo l’accusa, l’imprenditore agrigentino, avrebbe siglato un patto corruttivo con il funzionario regionale. Quest’ultimo, sfruttando il proprio ruolo in assessorato avrebbe favorito Vella, nel rilascio delle autorizzazioni ambientali e lui, in cambio, avrebbe investito due milioni di euro, in due società di trading finanziario, con sede a Milano, amministrate dal figlio del pubblico ufficiale.