Il rebuilding della Fortitudo. Con Ambrosin e Pepe ai saluti sarà Chiarastella il franchise-player? Rumours su un ritorno di Alessandro Piazza.
di Michele Bellavia
Sono giorni difficili quelli che sta attraversando la pallacanestro agrigentina.
La decisione della società di rinunciare alla A2, ripartendo dalla B, ha gettato nello sconforto tanti aficionados biancazzurri.
La lodevole iniziativa di dar vita ad un crowdfunding con l’intento di dare un sostegno economico alla società (circa 40.000 € raccolti) non ha convinto la società a tornare sui propri passi e per molti adesso è difficile da accettare di ripartire dalla terza serie nazionale.
Ad ogni modo, il neo presidente Gabriele Moncada e il D.S. Christian Mayer sono già alle prese con il rebuilding sia dell’organico tecnico che del roster.
Sul fronte tecnico, pur non essendoci ancora l’ufficialità, è quasi certa la riconferma di Devis Cagnardi.
Il coach bresciano, infatti, si è ambientato benissimo in questo lembo di Sicilia e – pur avendo ricevuto altre offerte da club di A2 – sembra orientato a sposare in pieno la causa biancazzurra.
La sua conferma consentirebbe di poter disporre di un eccellente allenatore per affrontare al meglio il prossimo campionato, senza contare il fatto che la sua conoscenza del settore giovanile potrebbe aiutare nella scelta dei giocatori più adatti alla categoria.
Per quanto riguarda il roster, si sta lavorando alla conferma di Albano Chiarastella.
L’italo-argentino ha i connotati del franchise-player ovvero del giocatore che può risultare determinante non solo per una pronta ripartenza dalla B, ma anche per garantire una perfetta tenuta del gruppo di giocatori che dovrà essere assemblato.
Altro nome caldo in circolazione è quello di Alessandro Piazza; un eventuale rientro in biancazzurro del play bolognese consentirebbe di mettere assieme un pezzo della Fortitudo vincente di qualche stagione fa.
Al momento, tuttavia, si registrano soprattutto movimenti in uscita e gli ultimi in ordine di tempo hanno riguardato i due giocatori simbolo delle ultime tre stagioni ovvero Lorenzo Ambrosin e Simone Pepe.
Quando nell’estate del 2017 entrambi fecero il loro arrivo nella Città dei Templi erano pressoché sconosciuti: Ambrosin, classe ’97, infatti, proveniva nientemeno che dalla C Gold, mentre Pepe, classe ’93 dalla B.
All’epoca, si trattò di un’autentica scommessa del D.S. Mayer che fu ben ripagata dalle eccellenti doti tecniche messe in mostra sin da subito e che confermarono appieno le aspettative riposte su di loro.
Adesso è arrivato il momento dei saluti: Ambrosin si è accordato con la Bertram Tortona, un sodalizio ambizioso e rampante; è pur vero che su di lui c’erano state manifestazioni di interesse anche da parte di club di A, ma il lockdown legato al Covid-19 ha stravolto tutto.
Rimane comunque un giocatore di sistema, elemento di equilibrio indispensabile con una grande etica del lavoro e – pur avendo ancora ampi margini di crescita – farà la felicità di coach Marco Ramondino.
Chiude le tre annate in biancazzurro con 10.5 punti di media in stagione regolare con il 46% da due e il 32% dall’arco cui aggiunge 3 rimbalzi e 1.4 assist.
Pepe si è accordato con il Blu Basket Treviglio, club allenato dal guru Adriano Vertemati; è stato il bomber che ha infiammato il PalaMoncada con le sue giocate talvolta ai limiti dell’irrazionale; è sicuramente il miglior sesto uomo della A2 e per ottenerne il meglio va lasciato libero di giocare la sua pallacanestro.
In maglia Fortitudo archivia con 12 punti di media con il 49% da due e il 33% da tre con 3 rimbalzi e 2 assist.
Non vederli più in azione al PalaMoncada sarà dura per i tifosi che in questi tre anni si erano affezionati a loro.
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