D&G al Tempio della Concordia: la passerella tra le polemiche

Sfilata al tempio della Concordia tra le polemiche.

Il professore Prado non accetta che la città venga tagliata fuori dalla manifestazione.

Una sfilata di moda in uno scenario epico e unico al mondo. Nelle intenzioni degli organizzatori è probabilmente questa l’idea della passerella che attraverserà il Concordia per l’atteso evento di Dolce e Gabbana in programma a luglio nella Valle dei Templi.

Dopo l’esperienza del Google Camp, stando alle indiscrezioni, la Valle dei Templi sarà ancora una volta ad uso esclusivo di una manifestazione organizzata da privati. Una tre giorni che avrà il suo momento clou nella giornata del 6 luglio, dedicata alla moda donna.

A schierarsi contro l’uso del sito Unesco è il direttore dell’Accademia Michelangelo Alfredo Prado:

“Mi chiedo se è possibile che un sito dell’importanza della Valle dei templi sia utilizzato per eventi di scarso ritorno culturale.  – Esordisce Prado che aggiunge. – Immagino l’utilizzo del sito archeologico al pari di altri siti italiani, vedi Taormina, Roma, Pompei, eventi di tiratura internazionale che sappiano catturare l’attenzione di tutto il mondo. Mi chiedo invece quale ritorno economico c’è per la città. Ad Agrigento siamo capaci di svenderci tutto e non sappiamo valorizzare quello che abbiamo. E’ incredibile inoltre  – aggiunge Prado – questa mania di superiorità, mi riferisco al fatto ad esempio che nessun giornalista locale sarà accreditato per raccontare l’evento, ma possono accedere solo rappresentanti della stampa da loro invitati”. 

Insomma come sempre Prado non le manda a dire. Non gli piace affatto che a D&G sia stato concesso di montare una passerella proprio dentro il Tempio della Concordia. Non ha gradito che, secondo indiscrezioni di stampa, dopo la sfilata, sempre alla Valle si dovrebbe tenere una cena esclusiva e anche il concerto di una grande star internazionale, il tutto solo per una cerchia di pochi eletti.

A Prado inoltre non piace che come base operativa sia utilizzata Villa Aurea, mentre gli ospiti saranno alloggiati in un albergo fuori provincia. Verranno invece utilizzati il Palacongressi e un noto hotel come luoghi in cui fare le prove delle sfilate e come base operativa per l’enorme staff di parrucchieri e truccatori.

Prado, che l’amministrazione comunale ha tentato di coinvolgere per consegnare una laurea honoris causa per l’occasione, ha rifiutato l’invito.

“Come è possibile dice ancora Prado che all’interno del Parco si consenta di fare yoga o altri spettacoli di basso livello? Guardando il cartello nelle iniziative proposte per l’estate, Credo – conclude – che stiamo andando nella direzione sbagliata”. 
Altri siti archeologici hanno detto basta con il concetto di città Museo, è giusto che la nostra Valle faccia da cornice a manifestazioni di ampio respiro purchè ci sia il giusto business, anche per creare ricchezza e reddito, valorizzare il patrimonio culturale e destagionalizzare i flussi turistici, magari aumentando le presenze turistiche in periodi morti e organizzando un cartellone annuale di eventi che non sfumino in bolle di sapone, ma che abbiano una risonanza degna di un sito Patrimonio dell’ Umanità.