La presa di posizione del Consigliere Comunale Francesco Alfano e il rischio di un effetto boomerang sul territorio
“Il sindaco di Agrigento compare in Consiglio comunale senza riferire nulla di quanto aveva dichiarato poco prima durante l’assemblea dei sindaci in merito alla crisi idrica, ovvero che intendeva rinunciare al titolo di Capitale della Cultura se il problema dell’approvvigionamento idrico non fosse stato risolto. Rimango deluso, sia perché non ha condiviso le sue intenzioni in Consiglio comunale, sia perché le apprendo dal giornale. Dico al nostro primo cittadino che un sindaco viene eletto dalla gente per risolvere i problemi, amministrare e garantire servizi primari, come quello dell’approvvigionamento idrico. L’elezione di Agrigento a Capitale italiana della Cultura è un evento importante al quale non possiamo rinunciare. Piuttosto, confidando nel suo buonsenso, invito il sindaco a rivedere le sue dichiarazioni, magari dettate da un momento di rabbia o di delusione, e venga a discuterne in
Consiglio. Così, tutti insieme potremo fare delle proposte e prendere delle decisioni adeguate per il momento di criticità che tutti stiamo attraversando”. Ad affermarlo senza mezzi termini è il consigliere comunale Francesco Alfano. È singolare che questa critica e presa di posizione arrivi da un consigliere di maggioranza, il quale esprime tutto il suo disappunto per metodi e temi evidentemente non condivisi. C’è il rischio che le dichiarazioni del sindaco abbiano un effetto boomerang, rimbalzando su scala nazionale, andando a screditare un territorio la cui credibilità continua a stentare, anche in vista di Agrigento 2025.